“Una grande frittata. Sembra essere questo il paragone più appropriato alla questione raddoppio aeroporto e crisi Alitalia” esordisce così Massimiliano Chiodi, consigliere comunale e presidente della commissione Ambiente in un comunicato in cui esprime le sue molte perplessità su quanto sta accadendo sul fronte aeroportuale. “Partiamo dalla questione raddoppio e dalla sua genesi: lo stralcio previsionale che vedeva in Viterbo lo scalo per i voli low cost, apre la via a uno scenario unico in Europa, avallando l’uso di un Hub internazionale come scalo per le menzionate compagnie. Non solo, di pari passo genera un aumento cospicuo di passeggeri che alla soglia dei 40 milioni farà scattare il progetto per portare il Leonardo da Vinci al raddoppio. Dove, come, quando e perché sembra non interessare assolutamente la politica nazionale che asseconda e avvalla tutte le richieste e i capricci che arrivano dai vari attori, sottoscrivendo il decreto Monti nel Dicembre 2012.
Nel frattempo una conseguenza impressionante di licenziamenti sembra proprio andare nella direzione opposta dei numeri che giustificherebbero tale operazione. Non solo questo, la mancanza totale di una politica industriale vede lo smembramento della compagnia di Bandiera e la perdita continua di commesse e appalti che erano un fiore all’occhiello dello stesso sedime. Come se non bastasse, tutta questa operazione vede lo smembramento e la cementificazione di 1600 ettari di territorio per la maggior parte in Riserva, con un ecosistema tra i più ricchi e delicati d’Europa. Preso atto che secondo me è impensabile e ingiustificabile il contenuto del progetto, è altrettanto ingiustificabile l’azione di Enac che il 30 marzo ha depositato presso il Ministero dell’Ambiente la richiesta di Valutazione Ambientale (VIA), lasciando indietro tutta una serie di altre autorizzazione che a norma di legge dovrebbero essere richieste per tale scempio. Io non la chiamo opera, perché definisco opera qualcosa che serve all’economia o al territorio e non la speculazione spiccia che si cela dietro questa operazione. Ora ci aspettano 60 giorni per le controdeduzioni e le varie azioni da fare e appoggio la scelta del Sindaco Montino di portare l’atto al voto del Consiglio Comunale, ma il mio vuole essere un appello alla Cittadinanza di Fiumicino, alle associazioni territoriali, ai comitati, alle proloco per dire NO a questa operazione. Il ragionamento – conclude Chiodi – deve essere spostato sull’efficientamento e la razionalizzazione del sedime attuale che è già ben superiore ad aeroporti che fanno numeri doppi rispetto a quelli di Fiumicino e su questo possiamo fare tutti i confronti e i progetti del caso”.
2017-04-14