“Il declassamento dei vincoli idrogeologici su alcune aree della città sembrerebbe una idea utilissima allo sviluppo della città peccato che possa essere una di quelle buone intenzioni che lastrica la strada dell’inferno. Prima di procedere in un progetto tanto ambizioso bisognerebbe spiegare tutte quelle che sono le conseguenze nei vari stadi della realizzazione del progetto”. È quanto dice Massimiliano Catini, responsabile di Azione Fiumicino, parlando dei vincoli R4A e spiegando uno dei possibili risvolti del declassamento prima dell’incontro del sindaco con l’autorità di Bacino.
“Non vogliamo – fa noatre Catini − che si rischi di fare il gioco delle tre carte perché far abbassare i vincoli da R4 a R3 significa far diventare i terreni pienamente edificabili (nella misura in cui si rispettino decine di prescrizioni importanti) questo implica che i proprietari da subito dovranno pagare l’imu piena dei terreni da costruzione ma per poter comunque edificare dovranno superare un percorso a ostacoli molto costoso visto che la pericolosità e la possibilità di allagamenti dell’area non scompariranno con la declassazione. Questo dello scioglimento dei vincoli ci sembra un puzzle troppo complesso e remunerativo perché qualcuno si prenda la briga di convocare un consiglio comunale e spiegare ai cittadini la situazione con chiarezza. Non si possono illudere i cittadini con false promesse di edificabilità per fare cassa sull’imu, inoltre declassando il vincolo siamo sicuri che poi le costruzioni (anche quelle esistenti) pubbliche e private abbiano la possibilità di avere l’agibilità?”.