Egregio Signor Presidente, mi rivolgo a Lei che, in questi tempi bui che il nostro Paese sta vivendo, rappresenta l’unico punto di riferimento per i tanti cittadini che continuano a credere che la nostra Repubblica sia fondata su valori di democrazia, libertà, solidarietà. Intorno a noi si diffondono, in molte, troppe occasioni, solo terribili parole di indifferenza, odio, violenza, spesso pronunciate da esponenti della vita politica o ministri che invece di cercare di osservare i valori della nostra Costituzione e della nostra democrazia non fanno che esprimere attraverso parole orribili pensieri e opinioni privi di qualsiasi logica. Sono un’educatrice, prima insegnante e da ormai 15 anni Dirigente scolastico, e da sempre cerco di guidare i ragazzi che mi sono affidati alla partecipazione e all’impegno. Oggi, di fronte agli ennesimi e incredibili proclami illogici e gesti privi di umanità di alcuni nostri governanti e politici di fronte al caso della Sea Watch, mi sento incredula e smarrita. Signor Presidente, cosa devo insegnare ai miei studenti? La logica della prevaricazione? Della disumanizzazione dell’ altro? Oppure continuare a proporre messaggi coerenti con i principi della nostra Costituzione con la consapevolezza che ben altro arriva alle menti e ai cuori dei miei studenti attraverso gli esempi di alcuni dei nostri governanti o di donne e uomini che si dicono politici ma che dalla “polis” e dal senso dell’Uomo sono lontanissimi?
Chiedo un Suo autorevole intervento per cercare di ripristinare un clima di confronto civile e di discussione equilibrata; solo Lei, forse, può cercare di far capire che queste scelte, che moltissimi cittadini come me non condividono, orientate alla disumanizzazione degli altri, sono presagi pericolosi di un imbarbarimento che certo non gioverà al nostro Paese.
Le chiedo scusa, Signor Presidente, per aver usato questo canale istituzionale per farLe arrivare il mio dolore e la mia richiesta di aiuto. Coi sensi di tutta la mia stima.
Antonella Maucioni