di Camilla Mozzetti – Il Messaggero
Arrotolati, legati con elastici e nascosti tra le assi in legno della cuccia del cane. Forse sono lì da anni, chissà chi ce li ha messi e perché. I soldi, si sa, non hanno mai un nome e tra quel groviglio di banconote malconce non c’era nient’altro: né un biglietto né una sigla incisa né un foglio di carta che conducesse al proprietario o ai proprietari. Fatto sta che la storia è questa: a Capalbio nell’azienda agricola del sindaco di Fiumicino Esterino Montino e di sua moglie, la senatrice dem Monica Cirinnà, nascosti sotto al tetto della cuccia del cane sono stati trovati 24 mila euro in contanti.
Un giallo su cui ora indagano i carabinieri di Capalbio che hanno sequestrato il denaro. La scoperta risale a pochi giorni fa quando gli operai dell’azienda, insieme al figlio del sindaco, iniziano a svolgere alcuni lavori di manutenzione nelle pertinenze esterne della proprietà. Decidono di intervenire anche su quella vecchia cuccia, attrezzata tempo addietro per dar riparo a un cane randagio e ai suoi cuccioli ed ecco la sorpresa: incastrati tra le assi in legno alcuni rotoli di banconote. L’operaio che li trova li prende in mano, non riesce a crederci. Del resto non capita spesso di trovare nella cuccia di un cane un bottino così ghiotto. Ma chi ce lo ha messo? E perché?
Il figlio di Montino chiama subito i carabinieri che intervengono e sequestrano il denaro. Le banconote in euro erano molto deteriorate ed è difficile ipotizzare per quanto tempo siano rimaste nascoste lì. Potrebbe essere passato qualche anno o anche solo poche settimane: il vento, le piogge e il sole avrebbero contribuito a deteriorare il denaro che non era chiuso in buste o avvolto nella plastica e di cui ad oggi non si conosce il proprietario né soprattutto la provenienza.
Secondo il sindaco Montino – che conferma il ritrovamento – il denaro potrebbe essere frutto di qualche azione criminale: la refurtiva di una rapina o, forse, i proventi dell’attività di spaccio che per diverso tempo alcuni anni fa è andato in scena proprio tra le verdi campagne dove da vent’anni almeno sorge l’azienda agricola “CapalBio” di proprietà della famiglia Montino. “Gli operai stavano facendo un po’ di pulizia intorno ad un capannone e vicino a questo, a confine con la strada pubblica, c’è la vecchia cuccia del cane che è lì forse da 5 o 6 anni se non ché gli operai hanno toccato la cuccia e sono usciti questi soldi mal ridotti e poi vista la situazione mio figlio mi ha avvertito e abbiamo deciso di chiamare i carabinieri perché non sappiamo nulla della provenienza”, racconta Montino.
Qualche ipotesi Qualche ipotesi? “I militari hanno sequestrato il denaro, mio figlio ha firmato la denuncia ma credo che siano il frutto di qualche attività illecita, la refurtiva messa da qualcuno che poi non è mai venuto a riprenderla”. Il sindaco esclude che quel denaro possa appartenere a qualche operaio, anche tra quelli che da poco lavorano nell’azienda. «In questa zona i carabinieri hanno fatto un lunghissimo lavoro su una situazione di spaccio durata un paio d’anni a cui sono seguiti degli arresti. Gente che veniva da fuori e si dava appuntamento in mezzo ai boschi per acquistare o vendere droga e forse quei soldi sono i proventi mai recuperati di questo traffico”.
L’azienda – di un centinaio di ettari che comprende anche un bosco e una vigna – naturalmente è provvista di impianti di videosorveglianza che però coprono solo il perimetro della casa e della cantina e non quel tratto dove c’è la cuccia. La famiglia Montino ha chiesto un’attenzione ai carabinieri per evitare eventuali ritorsioni. “Se chi ha messo lì il denaro torna e non lo trova? – domanda il sindaco di Fiumicino – non vorremmo trovarci di fronte a quest’ipotesi”.