“Sarò io che non capisco, ma continua a sfuggirmi una cosa. Leggo quasi quotidianamente i fantasmagorici numeri snocciolati da AdR: il ‘boom di passeggeri’, l’eccellenza dei servizi, l’ottimo stato di salute di cui gode la società di gestione aeroportuale che pochi giorni fa ha persino inaugurato un nuovo molo. Poi dall’altra vedo contratti al limite della decenza e licenziamenti, fino all’ultimo caso quello della Ecotech: 90 dipendenti a casa il giorno di Natale. Delle due l’una. O la salute del Leonardo da Vinci non è quella che ci viene spacciata e quindi bisogna fare qualcosa per invertire il trend. Oppure, come penso, il continuo taglio dei posti di lavoro che coinvolge ogni settore produttivo dell’aeroporto è incomprensibile. Mi sembra che ormai il ‘trend’ sia abbastanza chiaro: si parla di crisi solo quando c’è da cacciare gente. Fare impresa così, massimizzando i profitti con contratti da fame e licenziamenti a mesi alterni, diventa francamente inaccettabile. L’ho detto tante volte, AdR non può gestire l’aeroporto in questa maniera. Non si può pensare di chiedere il rispetto delle regole senza garantirle. Perché la clausola sociale non viene applicata? Perché i 90 dipendenti della Ecotech, che è solo la punta di un iceberg profondissimo, non possono beneficiare del ricollocamento previsto dalla legge? Le regole valgono solo per qualcuno e non per altri all’aeroporto di Fiumicino? Sono stufa di vedere il Leonardo da Vinci trasformato in una fabbrica del precariato. Io ho chiesto più volte la revoca della concessione di AdR. E oggi devo dire che cominciano a essere tante le persone che mi danno ragione”. È quanto dice il presidente del consiglio comunale di Fiumicino, Michela Califano.
2017-01-09