Dal consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale On. Michela Califano riceviamo e pubblichiamo.
“Il progetto regionale di ricollocazione dei 1199 dipendenti Alitalia/Cai in mobilità dal 2014 è un segnale importantissimo che va incoraggiato e supportato in tutti i modi. Non fosse altro perché per la prima volta un’istituzione si occupa attivamente, e non semplicemente in maniera passiva, di lavoratori espulsi dal mondo aeroportuale.
Lo stanziamento di otto milioni e mezzo di euro e le soluzioni adottate, prima tra tutte il bonus economico a favore delle aziende che assumeranno lavoratori over 50, danno la misura dello sforzo messo in campo dalla Regione Lazio e il senso globale del piano. Un progetto ottimo che però va esteso a tutti i dipendenti del mondo aeroportuale. Mi riferisco in particolar modo ai ‘desaparecidos’ dell’indotto, ‘meno famosi’ dei loro colleghi Alitalia ma non meno importanti, ai quali peraltro a breve scadranno pure gli ammortizzatori sociali.
La centralità dell’aeroporto di Fiumicino nel sistema del trasporto aereo italiano va supportata con i fatti. La cabina di regia istituita al Ministero del Lavoro, annunciata oggi dall’assessore regionale Valenti, è sicuramente un fattore positivo e va nella direzione tracciata dal Comune di Fiumicino che più volte aveva chiesto di adottare questo provvedimento.
Ora però bisogna rimboccarsi le maniche, mettere mano pesantemente sulle storture del Leonardo Da Vinci, riscrivere le regole. Oltre al ricollocamento degli esuberi dell’indotto aeroportuale bisogna mettere fine alla guerra degli handlers.
Oggi Fiumicino vive una situazione paradossale con sette società che continuano a battersi a colpi di massimo ribasso. Gli unici a pagare dazio come sempre finiscono per essere i lavoratori e la qualità del sevizio: turni massacranti, contratti precari e buste paga da fame. Grazie alla Regione Lazio oggi è stato fatto un grande passo in avanti per la difesa occupazionale dei dipendenti aeroportuali. Ma la strada è appena all’inizio. Dietro Alitalia c’è un mondo di desaparecidos ai quali dobbiamo dare risposte concrete”.
2015-03-31