Potrebbe essere stato un omicidio. L’uomo trovato in mare a Ferragosto al largo di Fregene è stato colpito alla testa ed era da non più di 12 ore in acqua. Lo ha stabilito il medico legale che ha fatto i primi accertamenti a Fiumicino. Gli ultimi dubbi verranno sciolti dall’autopsia in programma oggi ma la ferita alla testa lascerebbe pochi dubbi in proposito, a meno che non se la sia procurata da solo prima di finire in mare. Escluso anche l’annegamento, il cadavere aveva i polmoni pieni di aria, galleggiava, diversamente sarebbe rimasto sott’acqua, quindi è morto prima di finire in mare.
Lo ha avvistato il 15 agosto mattina intorno alle 12.00 un barca a vela a sei miglia dalla costa davanti a Fregene sud, era a pancia in sotto e da lontano sembrava un cetaceo alla deriva. Alle 13.00 è arrivata la Motovedetta della Guardia Costiera che ha caricato a bordo il cadavere.
Pantaloni neri con tasconi larghi, maglietta sempre nera con il logo di una discoteca di Roma chiusa da anni, senza scarpe ma con i calzini, tatuaggio a forma di fiamma su un braccio, altezza 180 centimetri, muscoloso ma non palestrato, capelli corti neri, circa sessant’anni, apparentemente non mostrava di aver ricevuto colpi.
La corrente lo portava verso il largo, nell’ora in cui la barca a vela ha atteso l’arrivo della Guardia Costiera, il corpo si è spostato più di 500 metri verso nord ovest, in dodici ore potrebbe averne fatta di strada e magari arrivare anche dalla foce del Tevere di Fiumara Grande o da Ostia, anche se è difficile tirare una rotta precisa visto che in quel tratto di litorale ci sono mulinelli e correnti di terra.