Fiumicino. Botte ed insulti all’anziana madre costretta anche a mendicare in un centro commerciale. Allontanato dalla casa familiare dalla Polizia di Stato su disposizione della Magistratura.
Di Francesca Procopio
Il figlio quarantenne
“Zoccola, ti do un pizzone in bocca se non vai a prendere i soldi al centro commerciale”. E così la donna, minuta e gracile, allungava la mano fuori dei negozi del “Parco da Vinci”. A minacciarla il figlio quarant’anni, disoccupato. I soldi gli servivano per giocare alle macchinette e per fumare. Una sigaretta dietro l’altra anche dopo aver gonfiato di botte la madre.
Le telecamere
Le telecamere posizionate nell’appartamento della donna, ad Isola Sacra, hanno raccontato tutto ai poliziotti del commissariato di Fiumicino, diretto da Catello Somma. Le telecamere hanno “parlato” agli investigatori, non quella donna fragile e terrorizzata di 70 anni, vedova, che va avanti con una piccola pensione.
Il Pronto Soccorso per le botte
Tutto è partito dalle ennesime botte ricevute. Aveva dolori ed ecchimosi ovunque e spaventata si è presentata, un pomeriggio, al pronto soccorso di Ostia. Lontano da casa, dove non la riconoscesse nessuno: “Sono caduta” ha detto. Ma i sanitari non hanno creduto alle parole della donna. I lividi, l’occhio pesto e nero, non potevano dipendere da una banale caduta. E’ intervenuta così anche la psicologa dello sportello rosa. Amorevole e protettiva. Un calore umano che la settantenne aveva dimenticato e che l’ha aiutata a raccontare la verità. “Ma non dirlo a nessuno, però. Lui è mio figlio!”
Le indagini
Le indagini da parte degli uomini del Commissariato di Fiumicino sono partite in seguito ai referti medici e al colloquio che la donna ha avuto con la psicologa. Gli inquirenti hanno iniziato a verificare i fatti e riconosciuto dalle immagini delle telecamere, posizionate ai centri commerciali, quella donnina che mendicava con la mano. Era la mamma livida e spaventata, vittima delle violenze inferte dal figlio sulla cui storia stavano indagando. Ma che ai poliziotti non raccontava per paura che il figlio, poi, avesse conseguenze. Schiaffi calci e pugni e ancora insulti di una volgarità inaudita, quando i soldi non c’erano o non erano abbastanza.
Il dirigente Catello Somma: violenza inaudita
L’ipotesi investigativa degli inquirenti ha conferma. Una bruttissima storia di degrado e violenze! Nel corso dell’attività tecnica – sottolinea Catello Somma, primo dirigente del commissariato di Fiumicino – e su delega della Procura di Civitavecchia, sulla base della risultanze delle indagini abbiamo posizionato delle videocamere all’interno dell’abitazione della vittima. Il contenuto delle riprese è stato di una violenza inaudita. Queste hanno confermato che la donna da tre anni era vittima delle botte e delle minacce del figlio, che la costringeva persino a chiedere l’elemosina. Abbiamo impiegato tempo per farci raccontare tutto, non è stato facile per la signora raccontare quello che subiva da parte del figlio.”
L’ordinanza del Tribunale
Il Tribunale di Civitavecchia ha imposto all’uomo di lasciare immediatamente l’abitazione della madre e di non avvicinarsi pena l’arresto. La donna, rientrata nella sua casa, è stata affidata ai servizi sociali.