“Dopo il tavolo del 15 giugno con i vari assessori e il conseguente confronto in piazza direttamente con il Presidente della Commissione Politiche sociali Armando Fortini, con la promessa da parte di quest’ultimo a rivedere nuovamente le richieste di modifiche del nuovo bando e di e di fare un nuovo tavolo di lavoro entro il martedì successivo al massimo, gli Aec/Oepa di Fiumicino si sono nuovamente trovati nella condizione di essere stati completamente ignorati dal Comune”. È quanto si legge in una nota degli Aec/Oepa di Fiumicino.
“Ad oggi – fanno notare gli Aec/Oepa di Fiumicino – non sono pervenuti né inviti per l’apertura del nuovo tavolo, né alcun tipo di contatto con gli assessori interessati.
A questo punto si è quindi formalmente richiesto un incontro urgente direttamente con il Sindaco, richiesta in cui si sono riuniti tutti i lavoratori del Comparto Scuola sul territorio di Fiumicino, aventi tutti gli appalti in scadenza, ovvero: gli Aec/Oepa di Fiumicino, il personale pulizie nelle scuole e il personale del trasporto scolastico.
Si sta chiedendo una maggiore sensibilità verso queste categorie di lavoratori, e soprattutto dignità e rispetto per le persone. Il primo cittadino non può e non deve ignorare queste situazioni.
Come già in precedenza promesso, qualora le richieste fatte non venissero prese in considerazione, e qualora non si vedesse da parte del Comune un’apertura per delle soluzioni condivise, è intenzione da parte di queste categorie, di intraprendere quante più azioni possibili atte a far emergere e a risolvere queste problematiche lavorative esasperanti, che non permettono una vita dignitosa a tutte queste persone.
Oltre ad una paga oraria al di sotto della soglia di povertà, la mancata retribuzione durante i mesi estivi, durante le chiusure ordinarie e straordinarie delle scuole (festività, zona rossa, e qualsiasi evento obblighi la chiusura di queste). Si useranno tutti mezzi possibili affinché si riescano a raggiungere dei risultati.
E come già promesso nei mesi scorsi nessuno ha intenzione di fermarsi alle solite parole e promesse, adesso ci vogliono i fatti”.