C’è lo spettro per il territorio della provincia di Roma di dovere sopportare il grosso degli esuberi. Ma soprattutto c’è il timore che anche l’aeroporto di Fiumicino perda posizioni a causa della situazione di incertezza della compagnia di bandiera. Anche perché i numeri cominciano a essere preoccupanti: da gennaio a settembre il Leonardo da Vinci ha contato poco più di 28 milioni di passeggeri, una flessione rispetto allo stesso periodo del 2012 del 2 per cento. Per questo, oggi alla Camera, nel corso di una audizione alla commissione trasporti dei rappresentanti di Comuni di Roma e Fiumicino e Regione Lazio, ha preso forza un concetto: il futuro di Adr (aeroporti di Roma) deve essere separato da quello di Alitalia. Adr sta cercando ora di chiudere contratti con compagnie di bandiere straniere per alimentare i voli a lungo raggio: è di queste ore la notizia della conclusione di un accordo con una compagnia indiana (Air India dovrebbe collegare Fiumicino a Dehli). “Per Alitalia si temono 4.000 esuberi – dice il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – è una buona parte peserebbe sul nostro territorio. Air France è un partner che non avrà mai interesse a rilanciare Alitalia su Fiumicino. Bisogna guardare altrove”. All’audizione alla Camera ha partecipato anche l’assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Guido Improta, che ha definito la strategia “salviamo Fiumicino dalle difficoltà di Alitalia”: “Bisogna iniziare a pensare a una distinzione di ruoli tra il vettore di riferimento e l’aeroporto: la società di gestione non aveva interesse a fare politiche di marketing aggressive per attirare altre compagnie internazionali che avrebbero potuto fare concorrenza ad Alitalia. Nell’attuale situazione di Alitalia dobbiamo incentivare Adr perché metta in atto politiche commerciali e di marketing tali da non privare il territorio di quei collegamenti essenziali per l’economia di Roma, del Lazio e dell’Italia intera”. Michele Civita, assessore regionale ai Trasporti, ha ricordato: “Air France vuole portare le rotte a lungo raggio a Parigi. Allo stesso tempo è stato un errore puntare sui voli domestici, poiché era prevedibile che i treni ad Alta Velocità avrebbero vinto la competizione con i voli aerei. Noi siamo disponibili a mettere in campo tutte le iniziative per rafforzare il ruolo strategico di hub dell’aeroporto di Fiumicino ma questo non significa ampliamento della struttura oltre il limiti di sostenibilità ambientale ed economica”. Il parlamentare del Pd, Enrico Gasbarra: “Sarebbe incredibile se a fronte dell’ingresso di Poste spa nell’azionariato di Alitalia, il nuovo piano industriale prevedesse esuberi. Un taglio delle rotte porterebbe a conseguenze drammatiche per l’aeroporto di Fiumicino che già sta vivendo una flessione nell’indotto e nei servizi, con continue vertenze e nuova cassa integrazione”. Resta il nuvolone grigio di incertezza che si sta addensando su Fiumicino: non basterà l’accordo con Air India a limitare i danni di fronte alla crisi di Alitalia. (Franco Evangelisti – Il Messaggero.it)
2013-11-08