Che Adr abbia un atteggiamento arrogante nei confronti del territorio non è certo una novità. E l’esclusione del rappresentante della Città di Fiumicino dall’incontro organizzato da Adr, Enac e FS – assenza resa ancor più vistosa dalla presenza di Zingaretti e Gualtieri – è stata indubbiamente uno sgarbo istituzionale nei confronti di chi rappresenta il Comune nel quale ricade totalmente l’Aeroporto.
Evidentemente sono finiti i tempi in cui Adr ha cercato di legittimarsi come un benefattore attento al territorio, fotografando con grande clamore il suo nuovo presidente, Claudio De Vincenti, mentre “puliva la spiaggia” di Focene, o propagandando altre simili buone azioni, per riprendere il suo consueto atteggiamento padronale nei confronti del territorio e di noi cittadini.
Sarà il caso di ricordare che De Vincenti ha ricoperto, dal 2011 al 2018, nei vari governi succedutisi, il ruolo di: sottosegretario al Mise (premier Monti), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (premier Renzi), ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno (premier Gentiloni), per finalmente candidarsi e non essere eletto (sic!) alle elezioni del 2018. Forse qualche dubbio sulla coerenza delle sue motivazioni ecologiche è lecito averlo!
Del resto, le prove di questo disprezzo e noncuranza di Adr ed Enac per gli abitanti dell’intorno aeroportuale sono numerose. Ricordiamo solo:
– il mancato aggiornamento dell’impronta acustica aeroportuale, ferma al 2005;
– i ripetuti tentativi di distruggere 1200 ettari di Riserva per edificare infrastrutture che oggi la stesa Adr non ritiene più necessari, e che sono stati fermati solo grazie al ministero dell’Ambiente e alla magistratura;
– le più recenti proposte di costruire comunque la quarta pista, invadendo comunque la Riserva, anche se stante così le cose lo vieta la sentenza del TAR.
Forse all’origine di questo smacco c’è il mancato asservimento del Comune e in particolare dal suo Sindaco Esterino Montino al raddoppio dell’aeroporto e alla quarta pista. Di fronte a queste modalità da padroni delle ferriere, l’indignazione è importante, necessaria ma non sufficiente, se non accompagnata da forti azioni da condurre con i cittadini e le tante associazioni che per fortuna su questo territorio sono molto vivaci e da sempre si battono per migliorare la vita dei cittadini di Fiumicino.
Alla Regione Lazio chiediamo con forza che:
– l’Assessore regionale ai Trasporti Alessandri convochi il “tavolo tecnico” promesso da oltre un anno per individuare il terzo aeroporto per le low cost;
– i fondi IRESA, circa 36 milioni di euro che la Regione incassa e che ha utilizzato per risanare i debiti sanitari siano trasferiti come da legge al Comune per gli interventi in favore del territorio.
Ad Enac, nel ricordare che siamo in attesa di essere convocati sul nuovo Piano Nazionale Aeroporti per individuare il terzo aeroporto per le low cost, facciamo presente che la sovrattassa che Adr continua ad incassare dalle compagnie aeree in vista di un raddoppio che la sentenza del TAR vieta di realizzare, sia devoluta almeno in una parte al territorio di Fiumicino.
In questa brutta vicenda a pagare sono cittadini del Comune di Fiumicino che grazie a un accordo ai piani alti, resteranno esclusi dal prolungamento del collegamento ferroviario con la capitale a favore di un progetto – che per ironia della sorte si chiama Intermodalità Sostenibile! – finanziato da soldi pubblici di cui beneficerà il concessionario Adr, assecondato dall’Enac.
Comitato FuoriPISTA