Il Comune di Fiumicino ha annunciato l’istituzione della Commissione per le Pari Opportunità, definendola come un ulteriore strumento per promuovere l’uguaglianza e l’inclusività. Innanzitutto ci chiediamo a quale inclusione faccia riferimento il presidente del Consiglio comunale Severini, considerando che in Italia le donne rappresentano circa il 3% in più della popolazione maschile.

Detto questo, ci preme sottolineare come Severini e la consigliera Cerulli dimostrano di non conoscere gli atti generali che regolano il funzionamento dell’amministrazione comunale, visto che la Commissione già c’è sia all’interno dello Statuto che nel regolamento di Consiglio, e non è una concessione. Probabilmente, questa frenesia nel voler assegnare incarichi nasconde problemi all’interno della maggioranza, sia su questo tema che su altri.

In più riteniamo gravi le parole della stessa consigliera Cerulli, che propongono l’abolizione delle quote rosa sostenendo che le donne debbano affermarsi esclusivamente per merito, ignorano un aspetto fondamentale: troppo spesso, il merito incontra degli ostacoli.

Tuttavia, poiché lo Statuto del Comune prevede una Commissione specifica composta dalle elette, è fondamentale un confronto collettivo per modificarlo se ritenuto necessario. Questa non è una decisione della sola maggioranza, ma un patrimonio condiviso da tutti, soprattutto considerando che, dopo oltre 20 anni, lo Statuto necessita di una revisione.

Il Comune farebbe bene, inoltre, a ricordarsi che le donne non sono una categoria da tutelare occasionalmente, ma pilastri fondamentali della società in ogni ambito: dalla famiglia al lavoro, dalla politica alla cultura. È necessario riconoscere e valorizzare il loro ruolo senza ridurlo a un semplice tema di inclusione, ma come parte integrante dello sviluppo sociale, economico e politico della comunità.

In più, vogliamo ribadire un concetto essenziale: le donne non devono “arricchire” la società, perché ne fanno già parte a pieno titolo. Il linguaggio utilizzato da questa maggioranza lascia intendere che la società sia ancora strutturalmente patriarcale e che le donne debbano essere incluse come un’eccezione e non come una normalità. Se così fosse, si tratterebbe di un’ammissione implicita della necessità di un cambiamento ben più profondo.

È bene che la maggioranza la smetta con la politica degli annunci e di impegnarsi concretamente per garantire parità di diritti, opportunità reali e misure efficaci a sostegno delle donne, senza retorica né slogan vuoti.

I consiglieri comunali Ezio Di Genesio Pagliuca, Erica Antonelli, Paolo Calicchio, Fabio Zorzi, Barbara Bonanni, Angelo Petrillo, Paola Meloni, Giuseppe Miccoli