“Ci vuole calma, ragionamento, pensiero. Non capisco le tante polemiche sollevate da più parti per un progetto che ancora deve vedere finito l’iter di approvazione ministeriale e che comunque annulla il rischio di veder nascere un vecchio progetto che nessuno vuole perché insostenibile, quello si con 500mila metri cubi di case sul mare e di palazzi alti 14 piani”, afferma il Consigliere Comunale del Partito Democratico di Fiumicino, Paolo Calicchio.

Il porto turistico e crocieristico progettato da Waterfront Fiumicino, secondo una legge di bilancio regionale del 2020 votata da tutto il centrosinistra dell’allora presidente Zingaretti, può essere un’opportunità, questo è un dato di fatto. Basta confrontare lo stato e le economie delle città portuali prima e dopo la costruzione dei loro porti turistici, anche crocieristici. Nessuna città ha subito implosioni causate da questi, al contrario lo sviluppo continua a persistere.

Questo dato di fatto dovrebbe far pensare dapprima alle enormi potenzialità e quindi a come risolvere le eventuali problematiche, logistiche, tecniche, sociali, da superare io credo insieme a chi sta progettando e investendo fondi propri, privati, a Fiumicino. Infatti fino a oggi la società Waterfront Fiumicino si è dimostrata completamente disponibile a rispondere alle modifiche richieste, a dare risposte esaustive ai diversi soggetti istituzionali e agli enti che hanno richiesto chiarimenti e documentazioni, dati e quant’altro.

Torno a dire quindi che non comprendo tanta agitazione in particolare da parte di chi il progetto lo ha visto in Regione, ne ha magari anche già discusso con i soggetti interessati, società di gestione Waterfront e Comune di Fiumicino (soggetto attuatore), ricevendo rassicurazioni su ogni fronte. Eppure l’agitazione è palpabile. Una fibrillazione che a mio avviso non fa bene al futuro del territorio, alla sua organizzazione in una visione di sviluppo sostenibile, con un disegno nuovo, indirizzato alla percezione della nostra città come meta turistica. Con progetti di tale portata, infatti, si ridisegna anche la nuova identità della città.

La politica a mio avviso deve tornare ad affrontare le sfide dimostrando di essere in grado di cogliere le opportunità per i cittadini, superando tutte le criticità che possano emergere, trovando l’equilibrio, base necessaria per la crescita. I cittadini confidano in quei partiti e governi capaci di proteggerli senza rinunciare allo sviluppo. Dobbiamo monitorare i progetti e contribuire e migliorarli.

Sviluppo vuol dire tante cose e comunque dovrebbe puntare al benessere collettivo, che naturalmente deve attuarsi nel rispetto delle necessarie tutele, ambientali e per ogni aspetto della vita cittadina. Ma non diciamo no a priori. Torniamo a un confronto costruttivo, senza invocare fronti di opposizione  che mette contro due città che hanno diritto a ricchezza e sviluppo sostenibile entrambe. La politica deve unire tutti per costruire insieme il futuro e non gridare allo scontro ideologico“, conclude il consigliere Paolo Calicchio.