Rappresenta il Comune di Fiumicino al Leonardo da Vinci. Tutti i giorni cura i rapporti tra le due amministrazione risolvendo tantissimi problemi

La lettera d’incarico è arrivata direttamente dal sindaco: “Tematiche aeroportuali, coordinamento attività comunali, cerimoniale in e per l’aeroporto Leonardo da Vinci”. E non poteva essere altrimenti perché Francesco Romanelli è il vero ambasciatore dell’aeroporto di Fiumicino, una investitura di fatto oltre che di diritto.

Una lunga storia di onorato servizio quella di Romanelli, arrivato da Roma a Fiumicino alla fine del 1976. Dopo aver vinto il concorso nei Vigili Urbani, dal 1° luglio del 1977 ha preso servizio allo scalo internazionale occupandosi della pubblica sicurezza e ricoprendo dal 1999 il ruolo di comandante del “Nucleo della Polizia locale”. Un vero simbolo, sempre pronto ad aiutare chiunque si trovasse nei guai in partenza o all’arrivo in aeroporto. Perché qualunque sia il problema Romanelli è sempre pronto a sbrigliare la matassa. “È come il signor Wolf nel film Pulp Fiction, risolve problemi”, scherza l’attuale comandante del Nucleo della Polizia locale dell’aeroporto Andrea De Blasi.

In pensione dal 1° ottobre 2017, non si è fermato un attimo perché è stato subito delegato dal sindaco Montino a “proseguire e consolidare i rapporti istituzionali e di individuare strategie e attività in ordine alle materie di controllo e vigilanza di Polizia locale, relazioni istituzionali e monitoraggio del tessuto economico produttivo all’interno del sedime aeroportuale”. E poi dal nuovo sindaco Mario Baccini che non si è voluto privare di un personaggio che conosce alla perfezione come si gestiscono i rapporti tra aeroporto e Amministrazione comunale. Un incarico, va sottolineato, sempre a titolo gratuito.

“Devo ringraziare il sindaco Baccini che ha voluto affidarmi questa responsabilità – dichiara Romanelli, mentre all’interno dello scalo stringe le mano di chiunque passi nelle sue vicinanze, visto che conosce tutti –  Vengo la mattina presto, partecipo alle riunioni sulla sicurezza, con le forze dell’ordine e i rappresentanti delle compagnie aeree. Monitoriamo la situazione e affrontiamo le emergenze,  come l’ordinaria amministrazione”.

Non è un compito da poco in quella che è una vera cittadina dove tutti i giorni lavorano 40mila persone e dove passano centinaia di migliaia di passeggeri.

È stato proprio Romanelli a far introdurre le “Carte di identità al volo”, uno sportello che si trova alle partenze al primo piano del Molo T3, dove impiegati comunali emettono i documenti indispensabili per poter prendere il volo, in caso di smarrimento o documento scaduto. Oltre al servizio, preziosissimo, una entrata per l’Amministrazione comunale di quasi 500mila euro l’anno, calcolando che l’emissione costa 50 euro e che se ne fanno una media di 45 al giorno.

Come Mr. Wolf, Romanelli risolve problemi, soprattutto salva i viaggi delle persone, dando loro una sicurezza che si perde facilmente in una struttura così grande come quella dello scalo internazionale. “Francesco, lei ha ridato il sorriso a mio figlio”, gli ha detto il genitore di un ragazzo disperato, sicuro di aver ormai perso il volo. “E che ci vuole”, minimizza sempre. Perché lui, anche se nascosto sotto i baffi, il sorriso non lo ha mai perduto.