Nell’ambito della mobilitazione “Europe for Peace”, a un anno dall’invasione dell’Ucraina, il Movimento Nonviolento ospita in Italia tre esponenti dei movimenti per la pace e la nonviolenza dei paesi coinvolti nel conflitto:
Kateryna Lanko (Ukrainian Pacifist Movement – Ucraina)
Darya Berg (Go by the forest – Russia)
Olga Karach (Our House – Bielorussia)
Sono tre donne pacifiste che rappresentano i movimenti nonviolenti e degli obiettori di coscienza dei rispettivi paesi (i maschi non possono uscire dai confini a causa del reclutamento militare).
Il calendario del Tour, che toccherà le città di Roma, Modena, Ferrara, Verona, Brescia e Milano, prevede la prima tappa proprio a Fiumicino lunedì 20 febbraio, alle ore 14.30 in Aula consiliare.
Anche in Ucraina, in Russia, in Bielorussia c’è chi crede nella nonviolenza come possibilità di resistenza civile, chi rifiuta la guerra, chi pratica l’obiezione di coscienza, chi diserta e vuole già oggi costruire la pace. Ci vuole ancora più forza per difendersi senza armi in mano, per amare la propria patria senza odiare quella altrui. Le tre dirigenti pacifiste, che già lavorano insieme da tempo, si incontrano per la prima volta in Italia, non potendolo fare nei loro paesi.
Con la mobilitazione Europe for Peace diciamo che un anno di guerra è troppo, chiediamo il cessate il fuoco, il dialogo e i negoziati di pace per costruire un’Europa sicura e pacifica per tutti.
Con le Carovane di pace Stop The War Now abbiamo portato aiuti umanitari alle vittime e incontrato le associazioni della società civile che lavorano per la pace e il rispetto dei diritti umani.
Con la Campagna internazionale Object War Campaign! sosteniamo gli obiettori e i disertori e chiediamo che siano aperte le frontiere per garantire loro protezione e asilo.
La Campagna di “Obiezione alla guerra” è stata lanciata dal Movimento Nonviolento subito dopo il 24 febbraio, all’indomani dell’attacco russo all’Ucraina: una dichiarazione di sostegno concreto agli obiettori di coscienza delle due parti.
“Sono concretamente solidale con gli obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori russi e ucraini; chiedo che vengano lasciati espatriare, riconoscendo loro lo status internazionale di rifugiati”.
La Campagna “Obiezione alla guerra” chiede anche ai giovani del nostro paese di assumersi una responsabilità personale, dichiarandosi preventivamente obiettori verso possibili future avventure militari italiane: “Considerando che la leva obbligatoria nel nostro Paese è solo sospesa e che tale sospensione resta a discrezione del potere esecutivo di Governo, dichiaro fin da questo momento la mia obiezione di coscienza. Non sono disponibile in alcun modo a nessuna chiamata alle armi”.
I fondi raccolti con la Campagna sono utilizzati per sostenere concretamente le azioni dei movimenti pacifisti russi e ucraini, per diffondere gli strumenti comunicativi, per assicurare la difesa legale ai perseguitati, per aiutare i condannati o gli esuli, per organizzare le campagne di pressione politica, per rafforzare la rete internazionale della nonviolenza organizzata.
Sostieni le iniziative di pace in Italia, Russia, Ucraina con la Campagna “Obiezione alla guerra con un versamento all’IBAN IT35 U 07601 11700 0000 18745455, intestato al Movimento Nonviolento, causale “Obiezione alla guerra”.
Kateryna Lanko vive a Kyiv, è impegnata nel lavoro di formazione alla nonviolenza e sostegno agli obiettori di coscienza. È stata la voce del pacifismo ucraino trasmessa in video alla manifestazione nazionale Europe for Peace dei 100 mila di piazza San Giovanni a Roma il 5 novembre 2022. Il Movimento Pacifista Ucraino (UPM) sostiene i diritti umani alla pace e all’obiezione di coscienza al servizio militare, per lavorare, ricercare, educare alla gestione pacifica dei conflitti, al disarmo, alla cultura della pace, per rafforzare lo stile di vita nonviolento e il controllo civile democratico contro il militarismo.
Darya Berg è una giovane attivista russa dell’organizzazione “Go By the Forest” che ha lo scopo di aiutare il maggior numero possibile di persone ad evitare di essere coinvolte nella sanguinosa guerra della Russia in Ucraina. Fin dai primi giorni della mobilitazione per l’invasione russa dell’Ucraina, ha svolto lavoro di informazione e propaganda per aiutare le persone a sottrarsi al servizio di leva, a lasciare il Paese legalmente o illegalmente, a trovare asilo all’estero.
Nel marzo 2022 è stata costretta a lasciare la Russia a causa della sua posizione contraria alla guerra ma il suo attivismo nonviolento continua dall’esilio in Georgia.
Olga Karach è un’attivista, giornalista e politica bielorussa. Direttrice di Our House che ha fondato nel dicembre 2002 come giornale autoprodotto a Vitebsk. Licenziata per attivismo politico, nel 2014, Our House è stata registrata in Lituania come organizzazione con il nome di Centro internazionale per le iniziative civili. Dopo la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, continua a monitorare le violazioni dei diritti umani in collaborazione con altre organizzazioni. Tra queste violazioni assume un peso sempre maggiore quella del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, aggravata da programmi di militarizzazione di ragazzi e giovani minorenni.