La Pec è partita mercoledì pomeriggio dagli uffici comunali. “I lavori per la realizzazione della barriera soffolta di Fregene possono ripartire”, è stata la comunicazione inviata alla ditta vincitrice dell’appalto e alla direzione del cantiere. Era il 13 gennaio quando l’opera veniva fermata dalla stessa Amministrazione comunale che aveva ricevuto informazioni “non afferenti l’appalto in corso e l’impresa esecutrice”, ma che avevano reso necessario dover interrogare la Prefettura per “l’acquisizione di alcuni dati necessari a procedere”.
“Dopo le verifiche la Prefettura ora ci ha fatto sapere di poter far ripartire i lavori – spiega il consigliere comunale Fabio Zorzi – l’intervento è molto importante perché la barriera rappresenta l’unica opzione per arginare l’avanzata del mare, ormai a ridosso delle strutture balneari che ha cancellato quasi cento metri di arenile negli ultimi quindici anni con tutto quello che si trovava sopra. Adesso le ruspe potranno ripartire”.
“La ditta è stata avvisata – spiega il direttore dei lavori, l’ingegner Marco Pittori – oggi o al più tardi venerdì le operazioni ripartiranno». Tre settimane perse, tutto considerato poteva andare peggio, anche se resta nell’aria un clima di incertezza sul futuro. Nulla a confronto con l’ineluttabile, le mareggiate capaci, queste si, di fare altri danni a stabilimenti devastati da un’erosione inarrestabile.
In attesa della barriera vera e propria, una scogliera sommersa parella alla riva e a cento metri dalla spiaggia, per la quale ci vorranno quattro mesi di lavoro, anche le piste di accesso dei Tir che passano davanti agli stabilimenti depositando file di scogli, saranno utili ad arginare la forza delle onde, una boccata di ossigeno per chi rischia di finire ogni giorno sotto l’acqua.