Anche Fiumicino ha la sua panchina gialla. Un piccolo ma importantissimo gesto per ‘accendere’ anche qui una luce sull’Endometriosi, una patologia ginecologica che colpisce oltre 3.5 milioni di donne in Italia ma ancora poco conosciuta e di cui si parla quasi per niente.
Un sogno che si realizza e per il quale ringrazio il Comune di Fiumicino, il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca, la presidente del Consiglio Alessandra Vona, l’assessora alle pari opportunità Anna Maria Anselmi che hanno raccolto l’appello dell’associazione ‘La Voce di una è la voce di tutte ODV’ e il mio che da anni mi occupo di questa patologia portando avanti un disegno di legge unico nel suo genere in Italia con il supporto di un luminare in materia, il prof. Fiorenzo De Cicco Nardone.
L’endometriosi colpisce le donne con effetti psicofisici debilitanti che minano la vita e i rapporti sociali, di coppia e della sfera lavorativa. I forti dolori durante il ciclo mestruale impediscono qualsiasi attività: uscire, lavorare, alzarsi in piedi o dal letto. In molti casi anche di avere figli. Uno dei problemi fondamentali è che si tratta di una malattia con diagnosi molto tardive che peggiorano lo stato di salute e le possibilità di intervento.
Ma avere l’Endometriosi significa soprattutto per una donna venire lentamente emarginata. Da tutti. Il dolore, lancinante, diventa forse il minore dei mali. Sei la ‘rompiscatole’ che si lamenta sempre. Quella che si sente ripetere: “Ma dai sono solo mestruazioni”.
Ecco perché ho presentato una proposta di legge. Perché le ragazze possano essere inserite in percorsi di cura d’eccellenza. Perché ci siano percorsi formativi che coinvolgano un nucleo di medici per ciascuno dei principali ospedali del Lazio con l’obiettivo di diagnosticare tempestivamente l’endometriosi e individuare le cure migliori anche grazie alle nuove tecnologie a disposizione. Per realizzare un’app che possa raggiungere le più giovani. E creare un Registro Regionale Elettronico dell’Endometriosi che possa far convergere i dati in un’unica piattaforma implementando così la raccolta e l’analisi dei dati. Ma soprattutto affinché se ne parli. Per dare voce a milioni di donne e ragazze che oggi non ne hanno.
Michela Califano, consigliera regionale Pd Lazio