È stata inaugurata oggi la scultura “La violenza è una gabbia” dell’artista Anna Izzo posta sulla facciata della sede comunale che da su via Portuense a Fiumicino. L’opera, completamente in acciaio, rappresenta un cuore appeso a un gancio da macellaio all’interno di una gabbia.
Tra i presenti all’evento, oltre alla scultrice, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca, l’assessora alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmi, le consigliere comunali della Commissione Pari opportunità, rappresentanti del Centro antiviolenza di Maccarese e di associazioni che si occupano della difesa delle donne sul territorio.
“L’autrice Izzo – dice il sindaco Montino – ha inventato qualcosa straordinaria, di grande impatto visivo ed emozionale. Siamo il terzo Comune ad esporre l’opera, dopo Capri e Città della Pieve. Chiunque passando la vede e si interroga, si pone delle domande sul senso e sul significato della scultura stessa e, visto che è molto chiara, arriva immediatamente alle conclusioni su un problema, quello della violenza di genere, che ci riguarda purtroppo ogni giorno. La scultura poi è stata installata in un luogo naturale, una sorta di anfiteatro all’aperto e vi rimarrà fino al mese di settembre. Come Amministrazione siamo da sempre attenti a questi temi e ci siamo attivati con iniziative che dessero un forte segnale in questo senso. Solo per citarne alcune: ci siamo costituiti parte civile nei processi per le vittime di femminicidio, abbiamo aperto un Centro antiviolenza a Maccarese e una Casa Rifugio a Fiumicino e abbiamo istituito una Commissione Pari opportunità, prima inesistente”.
“Facciamo passi avanti – sottolinea il vicesindaco Di Genesio Pagliuca – ma non basta mai. Il tema dell’opera aderisce alla realtà, ma noi dobbiamo continuare a forzare le maglie della rete che prova ad ingabbiare la libertà, sia fisica sia emotiva. Nessuno può rimanere in silenzio di fronte alle statistiche nazionali che vedono 12 donne su 13 vittime di violenza domestica, queste sono le ultime statistiche di Marzo 2022. I dati generali dal 2006 ad oggi sono in calo grazie alla costante opera di sensibilizzazione, sempre più donne prendono coscienza di se stesse e denunciano la violenza. La nostra città è inclusiva, vale per tutti e per tutte, ospitare un’opera così preziosa quanto evocativa è un messaggio chiaro che non lascia dubbi: andiamo avanti nella cultura del rispetto e l’arte è cultura del nostro tempo, non lascia indietro nessuno”.
“È una istallazione itinerante che dal 2021 viene collocata in vari comuni d’Italia – fa notare l’assessora Anselmi – perché quello sulla violenza contro le donne, e sulla violenza in genere, è un messaggio che deve essere veicolato dappertutto. È un’opera delicata ma dall’impatto visivo molto forte. Purtroppo il nostro territorio non è esente dal problema, l’opera può contribuire a una sensibilizzazione verso tutti coloro che passando la possono ammirare”.
“Ringrazio l’artista – aggiunge la Presidente della Commissione Pari opportunità Valentina Giua – che ci ha regalato un’opera imponente e molto rappresentativa. Speriamo che tantissime persone possano riflettere, la violenza c’è ed è quotidiana. Sono certa che anche grazie a quest’opera aumenti la consapevolezza sul delicato problema”.
“Il Comune di Fiumicino – spiega Carmen Carbonaro, operatrice del centro antiviolenza di Maccarese – è portato a sensibilizzare la cittadinanza. L’immagine è forte, ma è giusta: spesso quando le donne subiscono violenza ciò avviene all’interno di una relazione sentimentale in cui sono spesso ingabbiate. È importante che questo concetto venga ribadito”.
“Ringrazio la Città tutta per l’accoglienza, sono innamorata di Fiumicino – dice la scultrice Izzo – ed è stato dunque un incontro sentimentale. Di fronte all’ennesimo femminicidio ho ritenuto giusto non restare in silenzio per non essere complice di una tragedia immane che si perpetua ogni giorno. Il sentimento purtroppo è diventato un’arma in mano all’aguzzino, al predatore. Ma le donne non devono smettere di amare o di essere se stesse, non devono però arrivare al punto di non chiedere aiuto, al primo cenno di violenza devono scappare e denunciare. Volevo parlare dunque con le donne, ma anche con gli uomini giusti che si riconosceranno nel significato dell’opera e saranno nostri alleati in questa battaglia”.
Fonte: Ufficio stampa Comune di Fiumicino