“Non convincono le dichiarazioni presunte chiarificatrici, da parte del Sig. Patriarca, in merito alla questione della realizzazione del nuovo centro di raccolta rifiuti, su via Monte Solarolo. E va precisato subito: contestiamo la sola decisione di ubicare l’impianto nel bel mezzo di una zona ad alta densità abitativa e a ridosso delle case, non la necessità di avere sul territorio un impianto simile”. È quanto si legge in una nota il “Comitato Spontaneo Monte Solarolo”, protagonista della manifestazione di protesta su via della Scafa rispetto all’ipotesi dell’installazione di un centro di trasferenza.
“Il finanziamento richiesto con i soldi del PNRR – prosegue la nota – fa riferimento, tra i criteri di ammissibilità della proposta, al D.L. 03-04-2006 n°152, il quale esplicitamente asserisce che qualsiasi iniziativa in tema di gestione dei rifiuti, non deve causare inconvenienti da rumore.
La richiesta di finanziamento, proposta dal Comune, fa riferimento esplicito ad un impianto meccanizzato per la gestione dei rifiuti, che saranno, tra l’altro, composti da Rifiuti Ingombranti (mobilio, frigoriferi, lavatrici, etc), rifiuti inerti (calcinacci e materiali di risulta dei lavori edili), metalli, imballaggi di varia natura, batterie, etc.
Tali centri vengono dimensionati in base al bacino di utenze (35000 solo a Isola Sacra) che diventerà l’intero comprensorio di Fiumicino, poiché il sito di Pesce Luna verrà dismesso a breve e nel quale, sono state conferite 3100 tonnellate di rifiuti nel solo 2021, esclusi i rifiuti speciali. In base a queste evidenze, non si capisce come un impianto meccanizzato dove verranno conferite queste tipologie di rifiuti, non produrrà rumore, traffico, smog non sarà visibile e quindi non altererà il decoro urbano ed occuperà soltanto una porzione ridotta del terreno identificato su via Monte Solarolo.
Paventiamo inoltre, a seguito della prossima dismissione dell’impianto di smaltimento di Pesce Luna, che il centro in questione, rimanendo l’unico in funzione nella zona Sud del Comune, lo soppianterà a tutti gli effetti, andando ad accogliere tutte quelle tipologie di rifiuti previste per i centri di raccolta, dato che nell’oggetto della delibera di Giunta, per l’ammissione al bando per l’ottenimento dei finanziamenti ministeriali, approvata lo scorso 10 Febbraio, si parlava appunto di un Centro di raccolta e non di un mero centro di stoccaggio. Evidenziamo altresì, in base al Piano di gestione rifiuti regionale, approvato con la Deliberazione C.R. Lazio del 05/08/2020, n.4, che nella fase progettuale di un centro di raccolta, non si può prescindere dal non considerare le fasce di rispetto, individuate all’interno di un contesto urbano, ovvero qualsiasi nuovo centro, deve garantire un fascia di rispetto minima di 100 metri, dal perimetro dell’impianto stesso alle aree residenziali attigue.
Per concludere, ci preme e al contempo ci duole far notare, pur nel rispetto del ruolo politico che il Sig. Patriarca riveste sul territorio, non siede né in Consiglio comunale, né fa parte della Giunta in veste di assessore, organo nel quale è stata discussa e approvata quest’opera, previa elaborazione e visione del relativo studio di fattibilità, pertanto non comprendiamo sulla base di quali certezze, possa dare chiarimenti sia sulla natura dell’impianto, che sulle sue dimensioni e la sua collocazione all’interno di quest’area.
Non comprendendo e sfuggendoci le motivazioni che abbiano spinto il Sig. Patriarca nel fare certe pubbliche dichiarazioni, crediamo che sarebbe stato più opportuno leggere eventuali chiarimenti da parte di esponenti dell’amministrazione comunale, con ruoli e specifiche competenze, attinenti all’argomento in questione. Attendiamo eventuali sviluppi sulla vicenda”.