Il nemico spesso si nasconde bene. È il caso dei piretroidi, le sostanze che più comunemente (insieme agli organofosforati) vengono utilizzate in tutti i rimedi contro le zanzare.
La loro presenza è stata individuata, in piccole quantità, nei canali del Comune di Fiumicino nell’ambito del Progetto Biorepem (Biocide Reduction in Pest Management) cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE.
In ambiente terrestre queste molecole sono oltremodo tossiche per insetti utili come le api o altri impollinatori, con gravi conseguenze anche per la riproduzione delle piante di valore agroalimentare e per la biodiversità
Il Progetto Biorepem, che vede coinvolti anche il Comune di Francavilla al Mare in Abruzzo, oltre alla cooperativa di ricerca AGEI, l’associazione NaturLab e la Fondazione Ecosistemi, testerà eco-trappole per la disinfestazione da zanzare e da ratti gestite tramite una piattaforma web appositamente sviluppata.
Il “sistema zanzare” del progetto prevede la cattura dei culicidi adulti tramite trappole elettromeccaniche: le zanzare sono attirate da una sottile emissione di CO2 (simile al respiro umano) quindi aspirate in un serbatoio estraibile dove muoiono per disidratazione.
Oltre alle trappole sono previste azioni preventive, come il controllo e la riduzione dei depositi di acqua stagnante, e trattamenti larvicidi con sostanze non tossiche in tombini e caditoie. Grazie a una convenzione avviata con il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive di Sapienza Università di Roma il progetto, inoltre, approfondirà la distribuzione delle specie target di culicidi e ne testerà la resistenza alle principali sostanze di sintesi utilizzate dai comuni.
I piretroidi tendono a sfuggire agli abituali monitoraggi delle acque perché dopo i trattamenti insetticidi si disperdono nell’aria e infine si depositano sul suolo e nell’acqua in piccole quantità che vengono rapidamente diluite. Per trovarli, i ricercatori dell’ISPRA, partner e responsabile scientifico del progetto, hanno raccolto e analizzato campioni di acqua in luoghi specifici a distanza di pochi giorni dalle attività di disinfestazione. Inoltre, si sono avvalsi dei dati forniti dall’agenzia regionale ARPA Lazio.
Anche se rilevati in piccole quantità, questo non vuol dire che l’impatto dei piretroidi non sia significativo, anzi. Queste sostanze sono altamente tossiche nell’ambiente marino, rappresentando un enorme pericolo per larve di insetti acquatici, anfibi, pesci e altri invertebrati. Man mano che si accumulano nell’ecosistema, l’intera catena alimentare acquatica viene compromessa.
Queste sostanze inoltre, come riscontrato nella bibliografia scientifica, possono indurre fenomeni di resistenza nelle specie a cui sono destinate: in sostanza, più le zanzare vengono attaccate con queste molecole, più si selezionano quelle che hanno acquisito resistenza ai trattamenti. Per questo è sconsigliato l’uso intensivo e ripetuto nel tempo delle stesse sostanze, proprio perché risulteranno progressivamente sempre meno efficaci.
I risultati delle analisi effettuate nell’ambito di Life Biorepem hanno confermato il sospetto avanzato dai biologi del progetto e accolto dall’Amministrazione del Comune di Fiumicino che si è impegnata come capofila in questa iniziativa il cui scopo primario è ridurre la quantità di sostanze velenose riversate in ambiente, grazie all’adozione di metodi di disinfestazione eco-sostenibili.
“Il Comune di Fiumicino – dice l’Assessore all’Ambiente del Comune di Fiumicino Roberto Cini – è da sempre attento nel cercare di ridurre le immissioni di sostanze nocive nelle acque che attraversano il proprio esteso territorio e in generale nell’ambiente. Con il progetto Biorepem ci poniamo capofila di una nuova iniziativa che sta già portando eccellenti risultati nella lotta e prevenzione nell’uso di sostanze tossiche per contrastare la proliferazione di zanzare e topi”.
Fonte: Ufficio Stampa Comune di Fiumicino – Ufficio Stampa Progetto Biorepem