In un articolo di oggi del Corriere della Sera, a firma di Ernesto Menicucci, si solleva il problema della “subsidenza” della struttura realizzata nel 2006 che, dopo pochi anni, “appare già vecchia e in cattivo stato”.

Pubblichiamo integralmente l’articolo:
“La Fiera di Roma sprofonda. E non è solo un problema finanziario, legato all’investimento sostenuto, alle difficoltà nel «lancio», alla mancata valorizzazione dell’ex complesso all’Eur. La Fiera sprofonda, anche fisicamente. Giorno dopo giorno, mese dopo mese. Si chiama «subsidenza»: un lento, e progressivo, abbassamento verticale del fondo.
Fenomeno riscontrabile ad occhio nudo, con un semplice giro nei padiglioni sulla Roma-Fiumicino.Dove passa la pista ciclabile, sotto ad una delle passerelle, sembra di stare in un parco giochi: il terreno è sconnesso, le righe storte, i marciapiedi rotti. E tra la parete del padiglione numero dieci, lì vicino, e l’asfalto c’è uno spazio di tre o quattro centimetri. Gli avvallamenti sono innumerevoli, le crepe nei muri pure: al «centro direzionale», nel parcheggio. Anche le mura cominciano a staccarsi. Per effetto del cedimento del suolo, nella struttura si stanno aprendo delle falle. Stessa cosa intorno alle colonne dove si nota una riga: era il livello dell’asfalto, poi sceso.
E non è un fenomeno circoscritto: tutto il quartiere fieristico ne è interessato, in alcuni punti di più, in altri di meno. L’effetto complessivo, per chi entra, è immediato: la Nuova Fiera, costruita dal Gruppo Lamaro ed inaugurata ad aprile del 2006, dopo sei anni appare già vecchia e in cattivo stato. La balaustra del ponte che porta alla stazione ferroviaria è arrugginita, l’erba è secca: dai pozzi esce acqua salata e le piante si bruciano.
Le colonne, per fortuna, tengono: sono infilate ad 80 metri sotto terra e sono monitorate di continuo per vedere se si spostano. Non si muovono, per ora. Il problema maggiore sono le pareti, anche quelle dei padiglioni. Dove si è già registrato qualche guasto strutturale. Dallo scorso 31 gennaio, il bar del capannone 13 è chiuso per la «non complanarità dei pavimenti, deformazioni plastiche, lesioni agli elementi murari non portanti, disancoraggio parziale di controsoffitti».
Ordinando la chiusura provvisoria, l’ingegner Arturo Messina, responsabile della Sicurezza, scrive al management: «È più dignitoso che sia la Fiera a prendere in mano la situazione invece della Asl o dei Vigili del fuoco». Il 16 febbraio, il presidente di Fiera srl Mauro Mannocchi scrive a Lorenzo Tagliavanti, alla guida della controllante «Investimenti Spa», proprietaria della struttura: «Il fenomeno della subsidenza, più volte denunciato, ha raggiunto livelli di estrema gravità che mettono in pericolo la stessa attività della Fiera. Le zone più esposte sono quelle delle testate primarie dei padiglioni». Mannocchi propone delle modifiche (pareti leggere sospese, anziché più pesanti e poggiate al suolo) e il 22 febbraio, Tagliavanti risponde: «I fenomeni di subsidenza ci sono dal 2008. Ma questo è oggetto di specifico accordo con l’impresa che ha costruito». E ricorda, Tagliavanti, che eventuali proposte di modifica devono passare per «Investimenti».
La citazione in giudizio arriva, ma è da parte del gruppo Lamaro per un vecchio contenzioso. Ad inizio giugno, Mannocchi torna alla carica: propone la citazione in giudizio di «Progetto Fiera srl», la società del gruppo Lamaro che ha realizzato i padiglioni, chiede che gli avvocati della Fiera partecipino al tavolo coi costruttori. Tagliavanti lo stoppa: «Chiunque può partecipare al tavolo, anche se è utile contenere i costi ed usare risorse interne. Per la citazione giudiziale, i nostri legali escludono che si esaminino le istanze legate allo svolgimento dell’esercizio del quartiere».
Mentre il carteggio va avanti, qualche visitatore si accorge suo malgrado dei problemi della struttura. Come una signora che qualche tempo fa, inciampando in un dislivello, si è rotta una gamba ed ha chiamato i carabinieri. Effetti della «subsidenza» e di una Fiera che affonda. (Corrieredellasera.it – Ernesto Menicucci)