“Ora che la Liburna ha ripreso a ‘vivere’, ragioniamo su una trasformazione del cantiere in un luogo di formazione professionale e ricerca scientifica aperto ai giovani delle scuole e delle università utile anche a spingere per la riqualificazione dell’intera zona.
Il 28 luglio scorso è stato siglato l’accordo di collaborazione fra il Comune di Fiumicino, il Parco Archeologico di Ostia Antica, gli Aeroporti di Roma Spa, il Dipartimento di Architettura di Roma Tre, DigiLab – Centro interdipartimentale di ricerca della Sapienza, CNR (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale) e noi di Saifo, che vede la Liburna come fulcro di una più ampia azione di valorizzazione territoriale e occasione di un nuovo modello di coinvolgimento della cittadinanza, Con questo documento potrebbe iniziare un nuovo percorso.
Dobbiamo dire che mettere attorno al tavolo tanti soggetti diversi è stata un’impresa complicata tanto come costruire la Liburna e con la pazienza dei firmatari e di chi non è apparso, ci siamo riusciti. Questo percorso, però, potrebbe inaugurare un nuovo modo di concepire progetti per la collettività. Ciò permetterà, ne siamo sicuri, di superare le normali difficoltà iniziali dove tanti soggetti pubblici e privati proveranno a discutere e a collaborare.
L’idea progettuale come tutti sanno è complessa e articolata: va completata la costruzione della Liburna secondo rigore scientifico, posizionarla accanto al Museo delle navi romane e dei Porti Imperiali di Claudio e Traiano per creare un polo museale e didattico di livello internazionale e un portale informativo delle bellezze del litorale utile alla crescita turistica. Ma un altro obiettivo, non secondario, è far conoscere ai giovani l’antica arte dei maestri d’ascia, di cui Fiumicino era ricca e che rischia di perdersi per sempre.
La cosa a cui stiamo pensando è di far vivere il cantiere e di far seguire questo percorso al maggior numero di giovani: le scuole, gli studenti universitari i laureati, gli specializzandi nelle materie attinenti alle varie fasi di studio come archeologia, architettura, ingegneria, economia e marketing turistico e tutti gli ambiti di studio e conoscenza che saranno coinvolti nel progetto. Per far questo dobbiamo avere la disponibilità delle Università e dei Centri di Ricerca, già fra l’altro espressa ed iniziare a ripensare l’area di cantiere dove da anni si costruisce la nave in un’area posta fra il mare un grande plesso scolastico e il complesso delle case popolari che purtroppo versa in un grave degrado strutturale.
Noi crediamo che questa pazza avventura non debba essere slegata dal territorio né dal sicuro interesse che in molti giovani questa potrebbe suscitare. Per fare ciò c’è bisogno sicuramente dell’accordo e la disponibilità di tutti i firmatari, ma c’è l’immediata necessità che l’area sia riorganizzata allo scopo. Un cantiere adeguato ai dettami della sicurezza e organizzato alle visite e alla didattica che alla lunga potrebbe diventare un polo di formazione e di studio permanente e chissà che non possa essere l’occasione e il catalizzatore di un risanamento di una intera area attirando uno strutturato interesse della Regione Lazio e della stessa Ater”.
Questa è la nota diffusa dal Comitato Saifo – Sistema Archeoambientale Integrato Fiumicino Ostia.