“Ma come, dopo anni di attese, rinvii, proteste arriviamo forse a un passo dal via ai lavori del nuovo Ponte della Scafa e la sinistra di Fiumicino che fa? Organizza incontri e promuove manifestazioni contro un’opera fondamentale, per di più utilizzando sempre la solita manfrina finto-ecologista con cui hanno bloccato l’Italia negli ultimi 30 anni? Ma l’hanno capito i signori che questo Paese ha bisogno di ‘sì’. Ha bisogno di infrastrutture, di opere che rilancino un territorio fermo per i veti incrociati di una sinistra ‘radical chic’. Ha bisogno di cantieri e di lavoro e non di incontri, parole, elucubrazioni mentali che potrebbero nuovamente ritardare i lavori di questa opera? Oppure vogliono continuare a buttare soldi per far rimanere in piedi il vecchio Ponte con tutti i rischi annessi aspettando magari che sia dichiarato inagibile così da tagliare fuori ancora una volta Fiumicino dal X Municipio e decretare la morte definitiva delle nostre attività commerciali già devastate dalle misure per il contenimento del Covid. Qui siamo alla follia più totale. Dopo anni di attese la proposta della sinistra qual è? Rivedere e ridiscutere il progetto perdendo altri 10 anni. Se hanno deciso di affossare questo territorio lo dicano”.
Questa la dichiarazione di Federica Poggio e Vincenzo D’Intino, Lega-Fiumicino.