A poche ore dalla Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra oggi 20 novembre, il sindaco Esterino Montino ha revocato l’incarico al Garante dell’Infanzia Roberto Tasciotti.
La decisione è stata motivata dal primo cittadino attraverso una lettera inviata lo scorso 18 novembre all’ormai ex garante, dove tra l’altro è riportato che “non posso non notare e con dispiacere rimarcare la tua totale assenza, così come l’inesistenza di materiale o iniziative prodotte”.
Ma Tasciotti non ci sta e alla lunga missiva del sindaco risponde punto per punto ai rilievi elencando tutte le azioni intraprese nelle vesti di Garante dell’infanzia. “Avresti potuto risparmiare la retorica deamicisiana – ribatte Tasciotti – conoscendoci da 40 anni avresti dovuto utilizzare argomenti diversi. Sappi che hai anticipato le mie dimissioni, dato che non condivido da mesi le tue impostazioni politiche e di metodo, sulle tematiche indicate nella lettera”.
La notizia della decisione del sindaco ha sollevato non poche polemiche. Molte le reazioni da parte di esponenti politici di opposizione, ma anche di genitori e semplici cittadini. “Tasciotti – dice una mamma – era il nostro punto di riferimento. E l’ha sempre dimostrato con i fatti”. Un riferimento anche per molti dirigenti scolastici con cui c’era un rapporto di fiducia.
“Ecco l’ultimo atto di epurazione del sindaco. Ormai siamo al periodo stalinista. Chi non è pienamente in accordo con il sindaco viene cacciato ma non ha capito che il garante non è un servo sciocco a disposizione del potere o del sindaco”, hanno commentato i gruppi di centrodestra.
“Conosco Roberto Tasciotti da molti anni – interviene l’assessore alla Scuola Paolo Calicchio – e ho molta stima di lui. Sono stato un suo grande sostenitore in molte situazioni. Ma temo che questa volta abbia male interpretato il suo ruolo. Le istituzioni devono muoversi compatte e avere una voce chiara e inequivocabile altrimenti si crea spaesamento nella cittadinanza ed è l’ultima cosa che serve. Per questo mi sento di condividere la decisione del sindaco”.
A Tasciotti probabilmente non è stata perdonata anche la sua autonomia di manovra, in particolare la partecipazione alla presentazione del Centro Studi della coalizione guidata da Mario Baccini il 24 settembre scorso alla quale era stato invitato. “Il delegato non ha vincoli di partito ed ero lì come semplice osservatore”, ha ripetuto Tasciotti.