Cantiere sospeso in attesa di chiarimenti sulle varianti del progetto per il corridoio della mobilità C5 in esecuzione a Fiumicino. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di due aziende attraversate dalla strada e ha raccolto le raccomandazioni dell’Adr, bloccando i lavori fino al 1 luglio, quando entrerà nel merito della decisione. Per quella data, però, i magistrati amministrativi vogliono avere in mano le varianti adottate. Al centro della disputa c’è la fettuccia d’asfalto che l’ex Provincia, oggi Città matropolitana, sta realizzando tra la stazione ferroviaria della Fiera di Roma e Fiumicino città.  Per un costo di 8,6 milioni di euro si costruiranno 7 km di percorso riservato ai mezzi pubblici sul vecchio tracciato della linea ferroviaria. Da una parte là “bretella” si attesterà su via Coccia di Morto, dall’altra alla fermata Frl.  Molte, però, le incongruenze lamentate in zona. La AdR evidenzia che quel corridoio “potrebbe compromettere l’inserimento del completamento delle strade complanari all’autostrada Roma-Fiumicino” nel tratto in cui l’arteria è oggi a due corsie per senso di marcia.  L’opera, peraltro, prevede, la demolizione del cavalcavia su viale di Porto e questo renderà problematico immettersi su via Portuense. Anche Legambiente ha sollevato perplessità sulle modalità di realizzazione dell’opera. “Singolare che si sia individuato un tracciato a contatto con un’area di enorme pregio archeologico e una delle più importanti oasi di passo – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Per collegare Fiumicino sarebbe stato sufficiente prolungare la ferrovia che già esisteva”.