Parere contrario del Comune di Fiumicino al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sull’Impianto AMA di Maccarese. La posizione dell’Amministrazione comunale è stata espressa, questa mattina, nel corso della conferenza dei servizi che si è svolta presso la sede della Regione Lazio. Una posizione nota, espressa chiaramente anche nell’ordine del giorno approvato in Consiglio comunale il 16 aprile scorso nel quale si dava mandato al Sindaco di Fiumicino di mettere in atto tutte le misure percorribili, dal punto di vista tecnico, nonché delle normative vigenti, in materia di controllo e salvaguardia, a tutela del nostro territorio e dei suoi abitanti che da circa cinque anni soffrono per disagi causati dall’attività di trasferenza dell’Ama, con altissimi costi sociali, ambientali ed economici. Una contrarietà chiara davanti all’ipotesi del mantenimento dell’impianto e che vale, a maggior ragione, davanti a qualsiasi richiesta e ipotesi di potenziamento dell’attività di trasferenza rifiuti.
“Nonostante la documentazione da valutare in sede di conferenza dei servizi sia arrivata per posta elettronica certificata soltanto il 29 aprile, ho preferito sgombrare il campo da qualsiasi dubbio o equivoco – sottolinea il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino. – Abbiamo motivato il parere con una serie di problematiche territoriali e ambientali che impediscono di considerare idonea ad accogliere un impianto di trasferenza rifiuti l’area su viale Tre Denari, in zona di bonifica e in piena Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Sussistono, infatti, sia vincoli paesaggistici che ambientali e caratteristiche stradali di accesso all’impianto inadatte a sopportare la mole di traffico generata dal passaggio dei Tir Ama”.
“L’espressione del parere di competenza arriva anche alla luce delle nuove attività che nell’impianto vengono svolte – dichiara l’Assessore all’Ambiente del Comune di Fiumicino, Roberto Cini – e che sollevano ulteriori problematiche dal punto di vista idrogeologico e ambientale. Nel parere espresso si sottolinea anche il fatto che l’impianto in essere interferisce negativamente con le produzioni agroalimentari di qualità e ci sono incompatibilità con la classificazione acustica dell’area e con le trasformazioni dell’uso del suolo diverse dalla naturale vocazione agricola”.