Bene ha fatto Fabio Abis, Dirigente del commissariato di Polizia di Fiumicino, a sottolineare la necessità di denunciare i fatti, vincendo la paura delle ritorsioni, perché il bullismo può sfociare in attività criminali.
Dottor Abis che cos’è il bullismo?
E’ un fenomeno sociale con risvolti criminali. E’ diffuso fra giovanissimi ed adolescenti ed è caratterizzato da comportamenti di prevaricazione o oppressione, psicologica e fisica, da parte di uno o più soggetti, in maniera ripetuta e prolungata nel tempo, verso individui, spesso isolati, e percepiti come più deboli.
Quali sono i comportamenti che assumono bulli e vittime?
I primi agiscono con lo scopo deliberato di “fare male”, senza mostrare alcun ravvedimento nei confronti delle vittime, facendolo in nome di una maggiore forza e di un più accentuato potere. Le seconde subiscono, in modo continuativo, violenze e umiliazioni senza riferire in famiglia e senza denunciare per il timore di vendette, di rappresaglie e dell’isolamento in cui potrebbero poi trovarsi.
Quando si parla invece di cyberbullismo?
Con il cyberbullismo si ripetono nella comunità virtuale gli stessi atteggiamenti riscontrabili nel bullismo “tradizionale”. L’intento del bullo online resta quello di maltrattare, umiliare ed isolare coloro i quali sono percepiti più deboli. I protagonisti del fenomeno, bulli, vittime e spettatori, interagiscono esclusivamente in rete, via chat. Il prevaricatore, individuato colui che ritiene diverso, lo prende di mira platealmente e per lunghi periodi.
Quali sono i rischi?
Il molestatore cerca il coinvolgimento degli spettatori determinando nel destinatario un blocco psicologico ed il conseguente isolamento. Ciò potrebbe determinare danni gravissimi alla psiche della vittima e, nei casi peggiori, potrebbe indurre all’autolesionismo e al suicidio.
Quando un atto di bullismo diventa reato?
Tra gli adolescenti, portatori di esperienze complesse, il bullo dovrà ricorrere a sistemi più efficaci per imporre la propria supremazia e sottomettere colui che ha preso di mira. In tale frangente il bullismo può assurgere a vero e proprio fenomeno delinquenziale penalmente perseguibile. I comportamenti del bullo possono integrare reati di: percosse, lesioni personali, ingiuria, diffamazione, violenza privata, minaccia, danneggiamento, furto ed estorsione. E ancora molestie, stalking e infine pornografia minorile, qualora il materiale inserito in rete concerna immagini che ritraggono minorenni in atteggiamenti sessualmente rilevanti.
Con quali mezzi si deve combattere il bullismo?
Risulta fondamentale l’azione preventiva di chi vigila sui giovani volta ad individuare i segnali precursori della devianza ed intervenire con strumenti opportuni ed efficaci. Il miglior modo per neutralizzare un bullo è quello di allontanarlo dal gruppo, isolandolo.
E qualora una vicenda di bullismo sia già sfociata in attività criminale?
Diviene indispensabile coinvolgere una forza di Polizia che dovrà svolgere indagini per accertare l’esatta dinamica dei fatti ed individuare gli autori per poi deferirli all’autorità giudiziaria. La vittima, infine, deve comprendere l’importanza della denuncia ed essere incoraggiata a superare l’omertà e a vincere la paura. Adulti ed istituzioni sono pronti in ogni momento ad intervenire per proteggere le vittime dai bulli e risolvere definitivamente il loro problema.
(di Francesca Procopio)