Il processo per direttissima si è appena concluso. H. A, l’egiziano di 29 anni che, l’altro pomeriggio armato di catena, ha fatto irruzione negli uffici comunali minacciando i presenti e successivamente si è scagliato sui poliziotti del locale Commissariato, resta in carcere con l’accusa di minacce, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di armi improprie. Così si è espresso il Tribunale di Civitavecchia dopo una lunga camera di consiglio.
“L’uomo è un soggetto particolarmente violento, seppur non appartenente a gruppi radicali organizzati – sottolinea Catello Somma, primo dirigente del Commissariato di Polizia di Fiumicino – Già fermato dai miei uomini a febbraio scorso per danneggiamenti di auto in sosta e minacce a pubblico ufficiale, l’ egiziano era anche stato arrestato a Ragusa perché, come scafista, trasportava in condizioni indegne extracomunitari dall’Africa. Questa convalida di arresto è una risposta importante vista la gravità dei fatti accaduti”. Sull’egiziano ci sono anche due provvedimenti di espulsione non ancora ottemperati, a causa di lungaggini burocratiche nel rilascio della documentazione da parte della ambasciata egiziana.
Il ventinovenne, l’altro pomeriggio, pretendendo alcuni documenti ha fatto irruzione all’interno degli uffici comunali minacciando i presenti. Era armato di una catena e anche di un pugnale che nascondeva in un borsello. Fuggito su via della Torre Clementina è stato quindi raggiunto dagli agenti i quali se la sono dovuta vedere oltre che con la furia dell’extracomunitario, che ha minacciato di “dare fuoco alla citta è di ammazzarli”, anche con il suo cane che ha morso un poliziotto al braccio.
“Sono molto soddisfatto della risposta immediata che i miei uomini stanno dando sul territorio – conclude Somma – Questo è il risultato delle attività di controllo che abbiamo incrementato in tutto il comune costiero e che ci permette di intervenire tempestivamente sulle principali criticità a tutela sempre del cittadino”.
Francesca Procopio