Mentre a Roma la Commissione urbanistica presieduta dalla consigliera capitolina Donatella Iorio si occupa costantemente della problematica piani di zona, a Fiumicino, tanto per cambiare, l’equivalente Commissione presieduta dalla consigliera Barbara Bonanni (LEU) non si è mai degnata d’affrontare la grave situazione del palazzo di Via Berlinguer del piano di zona Isolato Stazione.
Nonostante il rapporto tra il caso d’Isolato Stazione e quelli di Roma sia di 1:100 e che nel nostro territorio la Commissione conti sette consiglieri contro i dodici di Roma, in questi due anni un tema che di certo non si può dire non riguardi la pianificazione urbanistica (es. l’acqua di cantiere e le fogne), l’edilizia (es. l’assenza d’opere murarie e gli abusi) o il patrimonio pubblico (es. il terreno dato in concessione), cioè tre dei cinque ambiti di competenza della Commissione, è stato completamente trascurato da una presidenza che, anche per appartenenza politica, avrebbe potuto incalzare costantemente la gestione politico-amministrativa nell’applicazione della normativa a tutela delle fasce più deboli contro un costruttore fallito con in tasca 4 milioni d’euro – dei quali mezzo milione pubblico – e poi accusato di truffa aggravata ai danni degli stessi inquilini e delle Istituzioni.
Eppure anche la consigliera Bonanni, oltre un anno fa, venne edotta dal Comitato Via Berlinguer, documenti alla mano, sulla metodica del Comune costantemente tesa a ledere il fine sociale dell’opera; un fine inviolabile ribadito più volte dal TAR, dalla Regione Lazio nelle Commissioni o nella recente revoca del finanziamento pubblico al costruttore.
La consigliera Bonanni non batté ciglio nemmeno quando bocciò, assieme ai suoi colleghi di maggioranza, una mozione che chiedeva l’avvio della revoca per fallimento o quando, a pochi giorni dall’avvicendamento alla dirigenza dell’area edilizia tra l’arch. Natili e la dott.ssa Anna Lupi, quest’ultima archiviò l’unico iter avviato contro il costruttore undici mesi prima, cioè la revoca della concessione per affitti reiterati gonfiati ai danni degli inquilini (motivo oggi denunciato anche nella revoca regionale).
Dopo tanta celerità quando fu d’archiviare l’unico atto pro-cittadini su diffida del curatore (!), a ragion veduta oggi la consigliera Bonanni potrebbe chiedere in Commissione alla dirigente Lupi altrettanta celerità nel redigere l’annullamento della Convenzione col costruttore, vista la revoca del finanziamento da parte regionale e un fallimento pronto a sgomberare degli alloggi sociali soltanto perché “da vuoti si vendono meglio” o, come ribadito nelle udienze dal giudice, perché lì “non si fa sociale”.
Riscontrare se, in questi mesi di procedura regionale, a Fiumicino si sia sviscerato l’argomento con tecnici che hanno già avuto esperienza sugli iter e la difesa legale degli atti, oppure se si è solo attesa la fine del mancato “bluff elettorale” dell’Assessore regionale Valeriani (PD)…
Magari di convocare la bistrattata rappresentanza sindacale di ASIA-USB o semplicemente d’armonizzare l’indirizzo politico con l’atto amministrativo, visto che a Fiumicino quando c’è da bocciare in Consiglio una mozione è perché l’atto è amministrativo, mentre quando poi ci sono le Commissioni speciali tra Comune e Regione, là dove dovrebbero confrontarsi soprattutto i tecnici, per Fiumicino parla sempre e solo il politico.
Emiliano Piccioni – portavoce Comitato Via Berlinguer”