“Abbiamo di fronte a noi sfide delicatissime. Una crisi economica, sociale e occupazionale che rischia, se non affrontata per tempo e con le giuste soluzioni, di lasciare segni profondi”. È quanto dice Federica Poggio, vicepresidente del consiglio comunale (Lega-Salvini Premier).
“Non possiamo programmare il futuro della nostra città – sottolinea Federica Poggio − da casa o dietro un pc. C’è bisogno che il consiglio comunale torni a lavorare a pieno regime.
Per questo ho scritto alla segretaria comunale, la dottoresa Roberta Fusco, di riaprire le porte del Municipio a commissioni e consigli. Ritengo sia paradossale, con la curva dei contagi allo 0,2 per cento e il riavvio della quasi totale delle attività commerciali, che l’unico luogo chiuso sia proprio la sede di via Portuense.
Sono sicura che con tutte le precauzioni del caso, dal distanziamento all’uso obbligatorio di mascherine e gel igienizzate, il consiglio comunale possa tornare a svolgere il proprio compito in prima persona e non via telematica.
Con l’inizio della fase 2 l’amministrazione ha il dovere di mettere in campo strumenti utili a superare una crisi che farà sicuramente sentire i propri strascichi. Serve un piano di rilancio dell’economia comunale ad ampio raggio. I pacchi alimentari non possono essere l’unica soluzione. C’è da pensare a un serio programma di detassazione delle attività, di aiuti sociali a persone e famiglie, di rinvigorimento del tessuto produttivo che deve creare le condizioni per nuovi posti di lavoro in modo tale da assorbire possibili future emorragie occupazionali. Servono aiuti e incentivi ai nostri studenti per dar loro la spinta a continuare gli studi e creare in futuro, grazie a competenze sempre più ampie, attività imprenditoriali di successo. Per fare tutto questo c’è bisogno però di tornare a svolgere commissioni e consigli comunali di persona e soprattutto che l’amministrazione inizi e prendere in esame senza preclusioni o paure le proposte dell’opposizione. Qui nessuno vuole appiccicarsi medagliette al petto ma dare un contributo alla città dove viviamo e che viviamo”.