La Regione Lazio con la deliberazione n. 142 del 2 aprile aveva annunciato in pompa magna una serie di interventi a favore delle imprese. Sul sito della Regione è ancora in bella vista la pagina intitolata “Coronavirus: Regione vicina, le misure economiche a sostegno di famiglie e imprese”, in cui si annuncia l’operazione Pronto Cassa: 500 milioni di prestiti e garanzie per le imprese. E, come nelle scatole cinesi, si invita a visitare il sito www.lazioinnova.it.
Vado a visitare il sito e resto abbagliato dalle numerose icone. Sembrano tanti ex voto, tanti miracoli a cui credere… Uno attira più degli altri… l’icona dei “Contributi e Finanziamenti”, clicco ed entro speranzoso. Ci sono tanti piccoli clienti che l’epidemia ha strozzato. Questa liquidità gli servirebbe come il pane.
Sulla pagine principale è presente un lungo elenco di bandi aperti, allora è vero…, ci leggi che “la Regione Lazio, tramite Lazio Innova, ha affidato al Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI) Artigiancassa e Medio Credito Centrale la gestione degli strumenti finanziari e degli interventi a sostegno dell’accesso al credito, finanziati con Fondi Strutturali e di Investimento europei e con fondi regionali. Il RTI gestisce attraverso la piattaforma telematica www.farelazio.it i diversi interventi del programma FARE LAZIO”. Bello, allora sarà tutto vero… anche qua, però, abbiamo un altro rinvio, così mi sposto stavolta su www.farelazio.it
E qui iniziano i dubbi. Il sito va a rilento, non si apre, dopo qualche prova riesco a registrare un’azienda, arriva la mail di conferma e ci metti un po’ per cambiare la password assegnata. Errori di sistema in continuazione. Dopo qualche ora di tentativi, finalmente la piattaforma si decide ad accettarti. Sei ammesso a presentare la domanda, basta compilare un semplice modello on line.
Guardi i campi da compilare… e ti rendi conto che forse qualcuno, con più esperienza di scrivania che d’impresa, si è divertito a ingarbugliare inutilmente la matassa. Campi inutili, ripetuti, misteriosi (cos’è il SAE?, a che serve se hai già indicato il codice ATECO?) che non sono congrui con le informazioni fornite. E, soprattutto, la lentezza… lentezza infinita dei tanti campi con menù a tendina che non mostrano, se non dopo qualche minuto, i valori da selezionare.
E così, passo dopo passo, arrivi a concludere la prima scheda, poi la seconda, poi decidi di salvare la bozza compilata fino a quel punto… non si sa mai… ma ecco che esce di esce il maledetto errore sconosciuto, caratterizzato solo da un numero, non sai cosa sia successo, non capisci, ma ti rendi conto che, come nel gioco dell’oca, torni di nuovo alla casella di partenza…
E passano le ore… e i commercianti che tanto ci speravano aspettano… Saranno passati anche di qua gli hacker?
di Ferdinando Cozzolino / dottore commercialista