“La consegna dei pacchi spesa dal centro smistamento di Maccarese è una soluzione che non sta incontrando il gradimento della cittadinanza, non tanto per l’iniziativa in sé, ma perché è farraginosa e sta accumulando ritardi nelle consegne. La sequenza infinita di domande ‘personali’ fatte dall’operatore, per accedere alla possibilità di avere un pacco, sta provocando in molte persone un rigetto alla richiesta stessa del beneficio, seppur in difficoltà. Non sapere con chi stai parlando, non avere certezza della privacy, non capire come vengono trattati i dati è un elemento importantissimo.
A maggior ragione perché non parliamo di persone che già vivono un disagio sociale, inseriti in un contesto di servizi sociali, ma di dipendenti, negozianti, e altre categorie che campano di stipendio e di mensile, che si trovano improvvisamente senza nulla, in uno stato di povertà non preventivabile e si spera limitato nel tempo.
Per queste persone, è ancora più difficile chiedere aiuto. Avere un buono spesa consente loro di poter mettersi in fila a un supermercato come gli altri, acquistare in base alle proprie necessità o gusti, nel limite del possibile. Anche questo vuol dire dare dignità alle persone.
Basterebbe vagliare la richiesta, spedire il buono direttamente on line, e definire in quali supermercati quel buono è spendibile. Ed intervenire direttamente solo in quei casi già all’attenzione dei Servizi sociali, non sull’intera platea dei cittadini richiedenti. Così si snellirebbe l’intera procedura e di ridarebbe dignità a chi momentaneamente l’ha persa.
L’ho già suggerito, e sono stato ignorato. Lo riproporrò in Commissione Politiche Sociali, alla luce delle segnalazioni che in questi giorni mi stanno arrivando. Spero in un’apertura da parte del Sindaco”.
Roberto Severini, capogruppo Crescere Insieme