“E’ inaccettabile che nel momento in cui lo Stato decide di aiutare le famiglie più povere, ci sia un Comune che sceglie procedure che non vanno incontro alle esigenze dei cittadini. Non discuto la liceità dell’intervento, previsto evidentemente dal Decreto, ma l’opportunità. Un buono spesa consegnato direttamente alle famiglie significa poter tarare la spesa secondo le necessità di ogni singola famiglia. Un esempio per tutti? Inutile portare un pacco di zucchero in una famiglia diabetica…
Questo modo di fare, avocando a sé ogni tipo di controllo non possiamo tollerarlo. Bene la distribuzione alimentare, ma è una cosa che va avanti da settimane, già ben rodata e gestita da soggetti di carità e dalle donazioni dei supermercati.
Questo provvedimento ha un altro spirito e un altro respiro. Mi dispiace non si sia compreso. Tra l’altro ho chiesto già due volte la convocazione della Commissione competente per stabilire insieme i criteri di scelta e gestione delle risorse esistenti, sollecitazioni finora andate a vuoto, come sempre fa questa maggioranza. Una scelta imposta e non condivisa, che avrebbe dovuto essere concordata con tutte le forze politiche”.
Roberto Severini, capogruppo Crescere Insieme