“Ieri, mercoledì 26 febbraio, alle ore 15.30 il custode giudiziario incaricato dal giudice fallimentare Adolfo Ceccarini ha tentato l’ennesimo accesso nelle case ERP di alcuni abitanti del piano di zona di via Berlinguer a Fiumicino”. È quanto fa sapere Emiliano Piccioni, portavoce “Comitato Via Berlinguer”.
“Si è presentato sotto casa – si legge nella nota di Emiliano Piccioni − accompagnato da due individui (del quale ne ignoriamo il ruolo) chiedendo dapprima per citofono di aprire il portone per poter entrare nel palazzo e, sul diniego delle famiglie, ha chiesto se fosse loro intenzione lasciargli le case. Incassato l’ennesimo rifiuto dalle persone contattate, se n’è andato.
Si tratta quindi del terzo tentativo di accesso da parte del custode giudiziario, nonostante un’accusa di truffa aggravata e continuata ai danni delle stesse famiglie da parte del costruttore fallito, di una procedura di revoca del finanziamento pubblico avviata dalla Regione Lazio ormai oltre 70 giorni fa, di un’istanza di sospensione al tribunale fallimentare per i suddetti motivi che da mesi attende risposta e di un emendamento divenuto Legge proprio ieri che sospende gli sfratti per chi si trova nella situazione delle famiglie di Via Berlinguer.
Allora ci domandiamo: dove stavano ieri pomeriggio tutti quei consiglieri comunali che, all’indomani della bocciatura dell’unica mozione mai presentata sull’avvio della revoca al costruttore fallito, promettevano nell’aula consiliare, alle famiglie appena pugnalate alle spalle, che avrebbero fatto “scudo con i loro corpi” pur di scongiurare uno sgombero?
Ci chiediamo se il sindaco Montino e il vicesindaco Di Genesio Pagliuca, che da cinque anni hanno preferito dichiarare guerra alle famiglie coinvolte piuttosto che ammettere gli errori ed invertire la rotta, abbiano o stiano effettivamente compiendo almeno il minimo sindacale a tutela delle famiglie truffate a rischio sgombero.
Ci domandiamo com’è possibile che un accesso agli atti di un cittadino finisca sull’albo pretorio, mentre lettere riguardanti case ERP di un sindaco o di un vicesindaco verso una Prefettura non appaiono mai pubblicate? Esistono o no? E se sì, cosa c’è scritto e quali sono le risposte?
Non si riferisce mai nelle sedi ufficiali perché effettivamente non si sta facendo nulla, come da prassi negli ultimi sei anni?
Perché questa giunta, gli uffici tecnici e la maggioranza piddina di Fiumicino fanno l’esatto contrario di quanto fa da anni il PD romano e potremmo citare il responsabile alla casa Yuri Trombetti, l’assessore Regionale Valeriani, i dirigenti coinvolti nella Regione e a Roma ed oggi anche lo Stato che, con la trasformazione di questo emendamento in Legge, sta dicendo che non bisogna ulteriormente infierire su situazioni come la nostra?
Perché il Sindaco e il vicesindaco declinano anche le richieste d’incontro da parte sindacale?
Avremo mai risposta o sarà sempre meglio fare la guerra piuttosto che applicare la normativa e tutelare i cittadini?”.