È stato appena pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente il Parere 3158, del 25/10/2019 che la Commissione VIA ha dato sul Masterplan 2030 di Fiumicino bocciando Raddoppio e Quarta Pista.
Questo risultato è uno di quei rari casi in cui il ruolo dei cittadini, riuniti in associazioni e comitati, è stato decisivo, insieme all’impegno delle istituzioni, in questo caso del Comune di Fiumicino e del Ministero dell’Ambiente. Lo riconoscono gli stessi estensori del Parere 3158, quando scrivono che le Osservazioni presentate da enti e associazioni hanno “contribuito al parere conclusivo in modo determinante”. Ricordiamo infatti che – oltre alle Osservazioni del Comune di Fiumicino e della Regione Lazio – l’associazione FuoriPISTA ha coordinato, elaborato e riunito in un unico documento le Osservazioni firmate da quindici tra associazioni, comitati e pro loco sia del territorio che a livello regionale e nazionale
E in effetti nelle oltre 40 pagine della Relazione dei commissari si fa riferimento più volte ad aspetti critici da noi evidenziati. Se è vero infatti che il punto dirimente e decisivo per la bocciatura dell’intero Masterplan 2030 è stato il vincolo insuperabile rappresentato dalla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, il Progetto di ENAC-AdR è stato valutato negativamente anche per molti altri aspetti.
Primo tra tutti la mancanza di uno studio accurato delle possibili alternative – che le attuali normative europee peraltro impongono – tese a limitare il consumo di suolo e ottimizzare gli spazi esistenti all’interno dell’attuale sedime: in una parola a fare ciò che gli esperti e i tecnici del Comitato FuoriPISTA hanno già fatto elaborando il Progetto Alternativo a zero consumo di suolo (peraltro lo avevamo allegato alle Osservazioni) che ha dimostrato inequivocabimente che lo sviluppo delle capacità di Fiumicino può essere raggiunto con interventi esclusivamente all’interno del sedime e, soprattutto, senza nessun bisogno della quarta pista, visto che le capacità di traffico possono essere raddoppiate con un più efficiente utilizzo delle piste esistenti.
Rispetto della sostenibilità ambientale e dei mutamenti climatici sono stati altri elementi critici da noi segnalati e ripresi dai commissari e dei quali il Masterplan 2030 non si era fatto carico, limitandosi a prospettare soluzioni prettamente funzionali che non tenevano conto del contesto in cui le opere di progetto andavano a collocarsi e con una visione avulsa dal territorio. E proprio su questa mancanza di rispetto del territorio si sono accentrate le criticità riscontrate dai commissari, che hanno evidenziato a più riprese i pericoli di costruire a Nord i nuovi terminal e le infrastrutture varie che, scrivono, rischierebbero di “innestare una trasformazione antropica più generale che andrebbe ben oltre il mero sedime aeroportuale”. Tutto ciò richiede di “considerare in modo più cogente lo studio delle alternative ed in particolare quella di poter ottimizzare l’uso dell’infrastruttura esistente”.
Tutto bene allora? Scampato pericolo? Sì e no.
Certamente abbiamo registrato una grande vittoria che ha, speriamo, definitivamente bocciato il Raddoppio dell’aeroporto che avrebbe invaso 1.300 ettari di Riserva con un nuovo aeroporto fotocopia.
Ma sono necessari altri passaggi affinché questa divenga una vittoria definitiva. È necessario che la Convenzione-Contratto di Programma tra ENAC e AdR (che contiene il raddoppio) venga riscritta se non annullata e che la Regione Lazio dia seguito alle mozioni approvate all’unanimità chiedendo un Tavolo tecnico con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per l’individuazione del terzo aeroporto del Lazio per i voli low cost.
E infatti AdR nel suo Comunicato del 28/10/19 scrive che “sta lavorando da tempo con ENAC alla revisione del piano di sviluppo aeroportuale di Fiumicino, con l’obiettivo di coniugare la necessità di aumentare la capacità di traffico dell’aeroporto di Fiumicino, con l’obiettivo di rispetto dell’ambiente e del territorio che circonda il sedime aeroportuale…. Le stime di sviluppo del trasporto aereo nei prossimi anni rendono ineludibile uno sviluppo delle infrastrutture di volo e di terra”.
Da qualche tempo, non a caso, il rilancio dell’aeroporto trova spazio sui grandi organi di stampa, questa volta in versione green, esibendo come esempio di successo la futura realizzazione del Hubtown, la City Business del Leonardo da Vinci, il cui progetto di dettaglio non è pubblico, ma che sospettiamo occuperà, con edifici e strutture non direttamente funzionali al volo, quegli spazi ancora liberi (oltre 160 ettari) interni al sedime che potrebbero essere invece finalizzati ad ottimizzare strutture air-side e land-side.
La battaglia quindi non è finita. È necessario che tutte le forze politiche e le personalità – e sono state tante e di diverso orientamento – che si sono impegnate per raggiungere questo importante risultato confermino la loro volontà di opporsi a qualsiasi progetto che preveda la quarta pista, che come abbiamo dimostrato è inutile.
In primis, ne chiediamo conferma al Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino che si è battuto efficacemente contro la quarta pista (a suo tempo fece proprio il nostro Progetto Alternativo). A lui chiediamo di convocare, al più presto a seguito della bocciatura, un Tavolo al quale partecipino i cittadini e i comitati del territorio per affrontare insieme – come peraltro suggerito anche dai Commissari VIA – le questioni relative allo sviluppo dell’aeroporto, non ultima anche la mancata zonizzazione acustica, ferma al 2005.
Fonte: Comunicato Comitato FuoriPISTA
2019-12-05