Ogni anno l’influenza colpisce il 10% della popolazione residente nel Lazio, circa 600 mila persone a cui potrebbero aggiungersene altre 20 mila. A causa della paura che si è creata attorno al tema della vaccinazioni si stima che quest’anno nel Lazio si è verificata una diminuzione di vaccini intorno al 20%. Una diminuzione così sensibile di vaccinazioni significa un rischio altissimo. Per le vaccinazioni la scadenza naturale era il 31 dicembre, ma vista la situazione straordinaria la Regione ha richiesto al Ministero della Salute la possibilità di prorogare i termini. Il vaccino antinfluenzale è sicuro, lo confermano anche i più recenti controlli svolti da Aifa (agenzia italiana del farmaco) e Iss (istituto superiore di sanità). Alla campagna ha aderito oltre il 98% dei medici di medicina generale. Il medico di famiglia potrà spiegare ai pazienti che l’influenza non è una patologia banale da sottovalutare e che grazie al vaccino è possibile evitare gravissime complicazioni. Ecco quali sono le categorie a rischio cui è rivolta la campagna: Anziani da 65 anni in poi, nel Lazio sono circa il 20% della popolazione totale, circa 1.201.000 soggetti; bambini oltre i 6 mesi e adulti affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, diabete mellito e altre malattie metaboliche, epatopatie croniche, insufficienza renale cronica, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzioni di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; Donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza all’inizio della stagione epidemica; Ricoverati presso strutture per lungodegenti; Medici e personale sanitario di assistenza; Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; Personale delle Forze dell’Ordine, Polizia di Stato, Polizia Provinciale, Polizia Municipale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Guardia Forestale, Vigili del Fuoco e personale della Protezione Civile; Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali; Altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo. L’obiettivo è raggiungere il 75% di copertura dei vaccini, sia sulla popolazione anziana  che sui soggetti appartenenti alle categorie a rischio. Per sostenere la campagna la Regione ha investito 11,5 milioni di euro.  “Ci sentiamo di raccogliere l’invito dei medici di medicina generale a rilanciare in questi giorni la campagna di prevenzione del vaccino contro l’influenza – ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – Per rilanciare questa campagna, che continuerà fino a fine gennaio, ho voluto fare io stesso il vaccino personalmente”.