Il Comitato Inquilini case via Berlinguer in previsione del Consiglio Comunale del 26 febbraio ha inviato il seguente comunicato in relazione alla mozione in discussione per l’avvio della procedura di revoca della concessione al costruttore fallito.
“Dalle 11.00 di martedì 26 febbraio si terrà il Consiglio Comunale di Fiumicino dove verrà discussa e votata la mozione per l’avvio della procedura di revoca della concessione al costruttore fallito del palazzo d’edilizia residenziale pubblica di via Berlinguer.
Ricordiamo come il costruttore sia fallito dopo aver ricevuto, in concessione dal Comune di Fiumicino, due terreni pubblici, 537mila euro di contributo pubblico dalla Regione Lazio, circa 1,9 milioni dagli attuali residenti sotto forma di anticipi pretesi e non dovuti per Legge sull’Erp. e dopo aver acceso un mutuo fondiario di 3,8 mln con tutt’ora all’interno 4 negozi non riconducibili al fallito dal 2010.
A ciò si devono aggiungere altri 2 mln per 8 anni di affitti gonfiati e ugualmente pagati al fallito dagli attuali residenti ed oltre 600mila euro di lavori ancora da terminare, tra cui fondamentali opere d’urbanizzazione. Tutto ciò è accaduto in questi anni sotto le finestre di chi, al Comune di Fiumicino, avrebbe dovuto vigilare e sanzionare così come previsto dalla Convenzione. Situazioni che i residenti hanno sempre denunciato senza ricevere mai risposte, anzi talvolta subendo delle vere e proprie ritorsioni per aver alzato la testa di fronte all’ennesima ingiustizia.
Oggi questi residenti, che la Convenzione e la Legge riconosce come beneficiari ultimi degli aiuti pubblici ricevuti dal costruttore e dopo aver già pagato ingiustamente le loro case, sono definiti dal curatore fallimentare subentrato “occupanti senza titolo a rischio sgombero” in quanto alla curatela non interessa il fine sociale dell’edilizia Erp o che il fallito abbia ricevuto terreni o soldi pubblici.
Il tribunale fallimentare, già conseguenza per i residenti del mancato impegno del Comune di Fiumicino, vuole rivendere le case agli attuali residenti a prezzo di mercato oppure l’alternativa è il loro sgombero per ripagare la banca e i debiti lasciati, tutto ciò a dispetto della normativa presente in Convenzione che prevede, proprio in caso di fallimento del concessionario, azioni ben precise da parte del Comune a tutela del bene pubblico e dei cittadini contro l’aggressione dei creditori del fallito.
La Convenzione tutela anche il Comune da eventuali ricorsi della banca, tra l’altro neanche accreditata tra quelle convenzionate, erogatrice di un mutuo fondiario ben più alto di quanto previsto dalla Legge e comunque ben informata dalla Convenzione sulle conseguenze del fallimento del proprio cliente incaricato di pubblico servizio.
Il Tar del Lazio ha già respinto in contesti simili i ricorsi delle banche. L’approvazione della mozione sarebbe quindi per le famiglie e il Comune un primo passo verso l’unica soluzione prevista per Legge che tutelerebbe sia il fine sociale dell’edilizia Erp che il bene pubblico.
Viceversa se i consiglieri comunali dovessero bocciare la mozione, premesso che il palazzo è già stato interamente pagato dagli attuali residenti, il Comune si renderebbe complice di uno sperpero di denaro e beni pubblici già quantificabile in diversi milioni di euro e di conseguenze sociali inimmaginabili per circa un centinaio di persone, tra le quali trenta bambini sotto i 14 anni, diversi anziani e alcuni disabili che rischiano di finire in mezzo ad una strada dopo aver già subito anni di soprusi e immobilismo Istituzionale”.
Comitato inquilini case via Berlinguer