“Tutti sanno che il Tevere è il maggior responsabile dell’inquinamento delle nostre coste e del nostro mare trasportando ogni tipo di rifiuto che incontra nel suo lungo viaggio. Poi naturalmente ci sono gli sporcaccioni, quelli che solcano i mari, sia per motivi di lavoro (navi mercantili) o per turismo, e gettano in mare immondizia”. È quanto dice Luigi Satta, leader della lista civica Noi Insieme. “Premesso questo, va detto che sono entusiasta del progetto “Campagna fondali puliti” presentato in anteprima dall’assessore all’ambiente Ambrosini, idea che riguarda il tema dei rifiuti nei fondali della costa e prevede che ogni attività di pesca raccolga i rifiuti catturati dalle reti durante lo strascico – prosegue Satta – I pescatori però sono anni che chiedono il posizionamento di contenitori appositi per conferire i rifiuti indifferenziati che “pescano” a strascico. Ecco che la domanda viene spontanea: perché indifferenziati? Le motopesca, le imbarcazioni da pesca che ogni giorno escono a mezzanotte per far rientro il pomeriggio alle quattro, stanno in mare circa 16 ore. Si lavora su spazi angusti, 40-50 metri quadri, spesso con mare grosso, muoversi da poppa a prua e viceversa quando con il mare al traverso, il rollio dell’imbarcazione rende difficile i movimenti, è quasi impossibile. Immaginarsi se sia possibile differenziare i rifiuti. Che serva un impegno maggiore dell’amministrazione per far decollare il progetto, altrimenti si rischia di fare un buco nell’acqua (di mare), è indubbio. Altro argomento importante: rendere pulite le due banchine sud e nord. Serve maggiormente il coinvolgimento degli operatori della pesca che vivono una parte della giornata su queste, per sistemare le reti e attrezzature, lasciando poi pezzi di rete, cordame, cavi ecc. L’amministrazione deve stringere un patto con le coop della pesca, attrezzando un’area dove posizionare uno scarrabile nella zona di via Carloforte in via provvisoria, fino a quando tutto il polo della pesca non sarà trasferito all’interno della nuova darsena per la pesca. La pulizia in primis deve essere compito delle coop ma per tutto il resto deve intervenire l’amministrazione, le banchine ospitano molti pescatori con canna e spesso i rifiuti che ci ritroviamo sono anche frutto di chi bivacca la notte”.
2014-07-08