Un video che mostra gli ultimi istanti di vita di Alessandro Elisei è al centro dell’inchiesta-bis, voluta dal gip Francesco Filocamo della procura di Civitavecchia. Saranno risentiti gli amici del bambino
di Giulio De Santis / Corrieredellasera.it
È caccia al video che mostra gli ultimi istanti di vita di Alessandro Elisei, il bambino di 11 anni annegato il 3 ottobre del 2016 nel canale di via Campo Salino a Maccarese. Dalla necessità di rinvenire il filmato, della cui esistenza riferiscono numerosi testimoni della tragedia, riparte l’inchiesta sulla morte del ragazzino trovato tra le acque del fosso due anni fa.
La riapertura dell’indagine è stata disposta dal gip Francesco Filocamo della procura di Civitavecchia. A convincere il giudice a respingere la richiesta di archiviazione avanzata dal pm è stato l’intervento dell’avvocato Andrea Rossi, difensore dei genitori del bambino: il legale infatti, nell’istanza di opposizione, ha indicato in che modo recuperare la clip. O, se non fosse possibile, ha suggerito chi potrebbe raccontare cosa si vede nelle immagini in cui Alessandro appare qualche momento prima della tragedia. I risultati dei nuovi accertamenti saranno depositati a giugno. Nell’inchiesta si procede con l’ipotesi di omicidio volontario, ma senza indagati. È opportuno sottolineare che il reato sarebbe stato formulato per consentire agli investigatori di verificare qualunque tipo di scenario.
Ora un passo indietro a quel 3 ottobre. È il tardo pomeriggio quando Alessandro viene trovato senza vita da un poliziotto nel canale vicino al castello di Maccarese, borgo a due passi da Fregene. Dalle indagini emerge una sola certezza: mentre è in via Campo Salino con altri amici, terminata la scuola, il bambino cade nel fosso ancora vivo, come dimostra l’acqua nei polmoni. Il resto è un mistero. È caduto da solo? Oppure è stato un suo compagno di giochi a scivolare nel canale per sbaglio? O peggio: qualcuno l’ha spinto volontariamente? Domande senza risposta.
Però, come nota il gip, esistono delle strade per fare luce sulla disgrazia. Si parte da una compagna di classe di Alessandro, che riferisce d’aver saputo come un ragazzino, presente sul posto, abbia fatto un video del bambino mentre è nel canale prima di morire. La clip, proprio il giorno del dramma, è stata girata dall’autore su un gruppo whatsapp e caricata su Youtube. Sempre stando a quanto sottolineato dal gip, il fratello maggiore del ragazzo che ha fatto il filmino, dopo averlo visto, l’ha cancellato dalla chat e un attimo dopo l’ha rimosso dalla rete. Con questa motivazione: «Al fine di sistemare il pasticcio fatto dal fratellino». Questo è il quadro probatorio da cui deve ripartire la procura, sempre secondo il gip. Che ha ordinato agli inquirenti di sentire tutti i bambini che sono stati insieme con Alessandro fino al suo ultimo istante di vita. Il pm, su disposizione del gip, dovrà anche chiedere a Youtube l’acquisizione del video.