Nel giorno in cui viene colpevolmente dimenticata dal Comune di Fiumicino la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia, viene da chiedersi che fine abbiano fatto tutte le promesse fatte negli anni passati da Montino e la sua Amministrazione sui diritti dei fanciulli. Che fine abbia fatto, ad esempio, la figura istituzionale del Garante per i diritti dell’Infanzia, che fine abbia fatto il lavoro sulla tutela dei bambini nella scuole e sul burnout. Ricordiamo che Fiumicino è finita sulle cronache nazionali per l’arresto di una maestra che usava violenza in classe. Ma dopo quell’episodio, l’atteggiamento odierno dà il senso di aver voltato la faccia dall’altra parte, non voler affrontare il problema. Davvero pensiamo che con un arresto siano stati risolti i problemi all’interno delle nostre scuole? E la tanto annunciata Città dei bambini, già finanziata, che avrebbe dovuto essere realizzata al Parco Tommaso Forti, che fine ha fatto? Altro che “completiamo l’opera”, qui siamo all’”interrompiamo ciò che non ci interessa. Sentir parlare di rotonde e cantieri aperti, quando si manca nell’azione su diritti fondamentali come quelli dei bambini, come la tutela delle famiglie, lascia davvero stupiti. Se non si costruisce una comunità sui valori condivisi ma solo sulla propaganda di una parte, se si preferiscono le rotonde all’attenzione ai più piccoli, siamo davvero sulla strada sbagliata”.
I consiglieri della Lega, Stefano Costa e Vincenzo D’Intino