“Stimo molto il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca, ma non riesco a capire come pensi di ‘far diventare Fiumicino città europea dello Sport entro il 2020’, così come ha lui stesso annunciato, se Fiumicino non ha un solo luogo dove fare sport. Il Pala Mirko Fersini è chiuso, totalmente fuori norma per qualsiasi tipo di sport agonistico. Il famoso stadio Desideri è in bilico: questa amministrazione vorrebbe demolirlo e al suo posto creare dei parcheggi. Il campo sportivo Cetorelli non è omologato per fare sport ad alto livello. Nelle altre località invece c’è il nulla cosmico. Le uniche realtà sono private e per nulla aiutate da quest’amministrazione. Così su due piedi, a meno che l’assessore Di Genesio Pagliuca non nasconda una bacchetta magica (ha capacità immense ma non credo sia ancora attrezzato per i miracoli), non penso proprio che Fiumicino in appena un anno e un mese posso trasformarsi di colpo nella città europea dello sport. Al massimo nella città europea dei sogni. La soluzione l’avevamo messa sul piatto in campagna elettorale. Era una proposta che avevamo presentato io e gli ex consiglieri Biselli e Picciano: gli sport points. Si tratta di coperture sportive a basso impatto. Non servono tortuosi iter burocratici, sono facili e veloci da installare a costi sostenibili per un’amministrazione comunale. Ecco nel prossimo bilancio presenterò un emendamento in tal senso, così questa maggioranza al di là delle parole potrà davvero dimostrare di voler fare di Fiumicino una città dello sport”.
Federica Poggio, vicepresidente Consiglio comunale Fiumicino