“È dalla campagna elettorale che Montino e soci stanno fomentando con ostinazione un sentimento “anti aeroporto” del quale, francamente, si fa fatica a trovare un appiglio logico”. È quanto dichiarano i consiglieri Mauro Gonnelli, William De Vecchis e Raffaello Biselli. “Che si tratti di una strumentalizzazione? Evidentemente sì. Molto semplice capirlo: non ci si è mai focalizzati né sulla questione aeroportuale, affrontandola concretamente, né tantomeno si è mai tentato di approfondire e sviscerare la tematica principe, il rapporto dell’aeroporto con il territorio e viceversa – dicono Gonnelli, De Vecchis e Biselli – Ci si è concentrati invece su una politica del “no a priori”, come se improvvisamente il sistema aeroportuale si fosse trasformato nel male oscuro che stritola la nostra città e del quale sbarazzarsi in fretta e furia, anche a costo di chiudere baracca e burattini e mandare a casa migliaia di dipendenti che proprio nel sistema aeroportuale trovano, con tutti i problemi odierni, sostentamento. La politica deve essere al servizio della città e per esserlo in modo equilibrato deve uscire dalle logiche degli estremismi di qualsiasi natura e cominciare a ragionare con mente aperta e sincerità. Anzi, proprio in sincerità, riteniamo sia arrivato il momento, per tutte le forze politiche, di fare una serie riflessione su cosa l’aeroporto ha rappresentato per la città, su cosa ancora oggi rappresenta e potrà rappresentare già da domani. Fiumicino ha trovato nella nascita del Leonardo Da Vinci e nella sua crescita un vitale sbocco occupazionale che ha permesso a molte famiglie e all’economia comunale di svilupparsi. L’atteggiamento di chi invece oggi vuole trasformare l’aeroporto in un nemico da combattere e abbattere a tutti i costi rischia di non portare da nessuna parte, anzi. Con l’ente di gestione, Aeroporti di Roma, va intessuto un dialogo aperto e franco che porti benefici a tutta la città, studiando insieme strategie comuni per affrontare la crisi uno a supporto dell’altro. Oggi non ci si deve tanto chiedere come fare a mandare via i low cost, su come chiudere l’aeroporto ma come l’aeroporto possa trasformarsi, ancor di più, in una risorsa per il territorio. Su come si possano trovare insieme soluzioni che tutelino il lavoro, l’ambiente e la sostenibilità del territorio. Indurre Aeroporti di Roma a investire altrove, costringere l’ente gestore a ridurre il traffico su Fiumicino sarebbe un errore. Ci troveremmo a dover mettere le pezze a un effetto domino difficilmente immaginabile: alberghi, ristorazione, commercio, trasporti, edilizia. Tutto ruota intorno all’aeroporto. È per questo, in una visione oggettiva della situazione economica attuale, che si deve avere il coraggio di riconoscere la difficoltà del periodo che viviamo e instaurare con l’aeroporto non tanto una guerra santa quanto una collaborazione che possa portare l’ente gestore sulla nostra stessa lunghezza d’onda, a intessersi in maniera più proficua del territorio, aprendosi alle nostre necessità. Solo così, senza alcuna ipocrisia, si potrà davvero attuare quel connubio tra aeroporto e territorio che Montino e la sua maggioranza non vogliono in alcun modo”.
E non è tardata ad arrivare la risposta del Sindaco di Fiumicino Esterino Montino:
“Chi sostiene che questa amministrazione sia contro lo sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino mente sapendo di mentire. Ritengo che il Leonardo Da Vinci possa e debba incrementare l’esistente, migliorare le infrastrutture di accoglienza, procedere con i lavori per la nuova area di imbarco (ex molo C), realizzare gli altri moli previsti, investire in tecnologie hi-tech e sistemi all’avanguardia, implementare la logistica. Questa amministrazione, fin dal suo insediamento, si è posta come interlocutore franco e autorevole con Adr e tutti i soggetti interessati allo sviluppo di Fiumicino. So bene che il Leonardo Da Vinci è una risorsa, ma combatto contro chiunque pensi a questo territorio come una terra di conquista e di precariato permanente e ai suoi cittadini come sudditi remissivi. Se qualcuno pensa che lo sviluppo dell’aeroporto passa attraverso molte tonnellate di bitume in più, ritengo abbia sbagliato valutazione. Prima del bitume che serve per la quarta e quinta pista ci sono i cittadini e il nostro territorio da difendere e tutelare”.