Il centro visite della Lipu nell’Oasi di Castel di Guido non c’è più. Martedì notte, nonostante la pioggia, un incendio ha completamente distrutto la struttura di 40 metri quadrati in legno costruita con tanta fatica dai volontari della Lega italiana protezione uccelli. Forti i sospetti che le fiamme siano di natura dolosa, considerata l’attività anti bracconaggio dell’associazione. Gravi i danni, nel centro di recupero erano conservati tanti documenti di ricerca, pubblicazioni scientifiche, fossili, materiale didattico, schede, fotografie, mobili. Ma anche i lavori fatti nel corso degli anni dai bambini che prima di iniziare le visite, dirette da Alessia De Lorenzis e dai suoi volontari, venivano accolti proprio in quel centro. Dove solo qualche giorno prima alcuni ragazzi della Lipu avevano passato la notte. Tanti gli attestati di solidarietà arrivati ieri in tempo reale sui social network: “La cosa strana è stato arrivare e non trovare piu quella piccola casetta in legno che ormai si considerava una battaglia vinta, un pezzo ormai stabile di quella campagna romana – ha commentato un volontario – al suo posto solo fumo, cenere, legno bruciato, fogli accartocciati e gente che guarda con i tuoi stessi occhi arrossati”. La Lipu che ha già dichiarato di voler ricostruire “ancora più bello di prima” il centro distrutto. “Il personale dell’Oasi WWF di Macchiagrande esprime solidarietà alla LIPU per l’atto ignobile, vergognoso e doloso che ha coinvolto il centro visite dell’oasi di Castel di Guido – commenta Riccardo Di Giuseppe – siamo vicini, ad Alessia De Lorenzis, persona impagabile e ai suoi Ragazzi che insieme a lei ogni giorno sono in prima linea in difesa dell’ambiente e del territorio. Siamo vicini alla LIPU con cui condividiamo intenti e principi. Atti come questi rendono chi ama la natura più forti e determinati”.