Noi non dimentichiamo. Era il 26 febbraio del 2008, fu quella mattina che via Geminiano Montanari si trasformò nella strada della morte. All’incrocio con via Idra, a causa di una folle carambola tra più auto, perdevano la vita cinque persone, tre bambine e due mamme: Rotzica Ciobanu di 36 anni, con le due figliolette Joana e Bianca Lorena di 13 e 7 anni, Jessica Merlini, 15 anni ancora da compiere, e Marzia Micarelli 37 anni. La loro colpa? Essere ferme alla piazzola della fermata dell’autobus alle 7.30 del mattino. «La strage delle Vignole» ha segnato per sempre il destino di molte famiglie, impossibile per tutti dimenticare quei corpi sul bordo del canale coperti dai teli, le urla strazianti dei parenti, papà Jonel Ciobanu in ginocchio con le braccia imploranti verso il cielo. Le fiaccolate lungo la strada, i funerali, il dolore senza consolazione dei parenti, il diario di Joana che pochi giorni prima aveva sognato la sua morte, quella della sorella e della madre esattamente come si era verificata.
«Noi non dimentichiamo», è stato lo slogan che per anni ha accompagnato la memoria di quel giorno, un’iniziativa voluta dall’allora Comitato “Rete per la Sicurezza” nato proprio per migliorare la viabilità locale. E il 26 febbraio la Consulta cittadina sulla qualità urbana e mobilità, in collaborazione con le Consulte 1 e 5, promuove un incontro pubblico alla Casa della Partecipazione di Maccarese sul tema “Sicurezza stradale a 10 anni dalla strage delle Vignole: cosa è stato fatto? Cosa resta da fare?”. Non poco, considerato il numero delle vittime che continuano a morire lungo le strade di questo immenso territorio.