Le unità immobiliari concesse ai parenti in linea retta entro il primo grado (figli e genitori) in comodato gratuito che le utilizzano come abitazione principale non pagheranno l’Imu. Purché chi abita nella seconda casa abbia un reddito Isee inferiore a 45mila euro. Lo ha deciso ieri il Consiglio comunale attraverso un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione. “È una scelta importante e impegnativa visto che la previsione d’entrata era stabilita intorno a un milione e 300mila euro circa, risorse che adesso stiamo cercando di reperire da altre parti – sottolinea il sindaco del comune di Fiumicino, Esterino Montino – L’obiettivo è andare concretamente incontro ai cittadini in questa fase di grave situazione economica e sociale in cui versa il Paese e la nostra Città. Vogliamo permettere a chi vive a Fiumicino e non possiede una proprietà diretta ma la usa in comodato gratuito, di usufruire dell’esenzione sull’Imu, come per i titolari di prima casa”. Il provvedimento è stato attuato sulla base del Decreto Legge 102/13 Art. 2/bis nel quale si specifica che, in caso di più unità immobiliari concesse in comodato dal medesimo soggetto passivo dell’imposta, l’esenzione può essere applicata ad una sola unità immobiliare. Dall’agevolazione sono escluse le unità immobiliari e relative pertinenze, classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9: unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale; abitazioni in ville caratterizzate essenzialmente dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all’ordinario; castelli e palazzi di pregio storico o artistico.
Immediata è stata la replica dei gruppi di opposizione Pdl, lista civica Destinazione Futuro, lista civica Mario Russo:
“Non ci sarà Imu sulle seconde case cedute in comodato d’uso gratuito ai famigliari. Il consiglio comunale ha accolto la proposta dai gruppi consiliari di minoranza (Pdl, lista civica Destinazione Futuro e lista civica Mario Russo) che equipara questa tipologia di abitazione alle prime case, esentandole quindi dall’Imposta Municipale Unica. Unico paletto: chi abita nella seconda casa deve avere un reddito Isee inferiore a 45mila euro. Bocciato invece l’emendamento per scongiurare l’aumento dell’Imu sulle seconde case. La maggioranza, pur in presenza di copertura finanziaria che sarebbe andata a coprire la minore entrata di 1.4 milioni di euro, prevista dalle compensazioni statali di poco meno di 7 milioni di euro e dalle previsioni di entrata che sono di 4 milioni di euro, ha portato l’aliquota sulla seconda casa al 9,50 per mille, + 0,40 rispetto alla precedente che si attestava come il tetto più basso dell’intera Regione Lazio. Da annotare anche la mancata rivalutazione del valore catastale dei terreni B4A vincolati che dunque, al di là delle promesse, non potranno essere equiparati ai terreni agricoli poiché il calcolo Imu avviene sul valore catastale rimasto edificabile e dunque immutato”.