Si trattava di un big match, di una sfida tra prima e seconda della classe che, probabilmente, era stato caricato troppo alla vigilia. Tante le pressioni sul sig. Colosimo di Torino considerando l’importanza dei tre punti in palio in seguito alla conferenza stampa convocata dall’Olbia per protestare contro l’operato degli arbitri in questa prima parte di stagione. Perdere così fa male, essere scavalcati in testa al girone ancor di più e allora siamo qui a raccontarvi di un dopo-partita che non avremmo mai voluto vivere. La prima squadra della Lupa Roma sale in pullman e già si vedono parlare al telefono cellulare alcuni dei tifosi dell’Olbia che sono riuniti accanto al bar fuori dallo stadio. Cominciano a discutere e a spostarsi velocemente ma mai si poteva pensare ad una reazione del genere. Il pullman si dirige verso l’aeroporto ma dopo appena 1 km parte l’assalto di circa 20/30 tifosi incappucciati che cominciano a lanciare sassi, bottiglie di birra, pietre, bastoni ed ogni oggetto in loro possesso verso la fiancata sinistra del pullman in cui veniva trasportata la Lupa Roma: parte dei vetri in frantumi, tanto spavento e un attacco vile e meschino che, da quanto ci risulta, non è la prima volta che accade. Ci si ferma alla caserma dei carabinieri, il traffico è rallentato e la Lupa Roma viene scortata fino all’aeroporto di Olbia con parte dei vetri che cedono. Una scena molto brutta, un finale di trasferta da cancellare e una punizione che dovrà essere esemplare. Si continua a permettere episodi simili e si parla soltanto ad evento accaduto: e se le pietre avessero colpito al volto un giocatore o un dirigente della prima squadra della Lupa Roma? E se fosse successo qualcosa di irreparabile? Quesiti che dovranno trovare risposta nelle sedi opportune visto che qui vogliamo raccontare la meravigliosa prova da parte della prima squadra della Lupa Roma che, nella partita più importante di questa prima parte di stagione, si impone con un largo 5-1 in casa dell’ex capolista Olbia, scavalcandola in classifica e diventando la nuova regina del girone in coabitazione con il San Cesareo vittorioso di misura sull’Astrea.
Moduli speculari per le due compagini con i padroni di casa che si affidano al 4-2-3-1 così come la Lupa Roma di Cucciari che deve rinunciare agli indisponibili Celli, Morini e Scibilia mandando in campo dal primo minuto il trio Perrulli-Chiesa-Neri alle spalle di Leccese, dimostrando di non temere il confronto diretto con la squadra sarda. Al 9’ la prima occasione del match è per Souleymane Diamoutene che, su assist di Bova, non riesce a calciare con potenza verso la porta avversaria da buona posizione. Al 12’ punizione dal limite guadagnata dall’Olbia per fallo di Diamoutene che viene anche ammonito: sul punto di battuta si porta Pozzebon che disegna una traiettoria perfetta che si insacca per il vantaggio dei padroni di casa e il 7° sigillo personale in campionato. La Lupa reagisce e al 28’ costruisce un’ottima trama offensiva con Pasqualoni che cerca di involarsi sulla destra ma viene fermato in modo chiaramente falloso da Farina in area di rigore: non ci sono dubbi sul penalty fischiato dal sig. Colosimo tra le proteste immotivate dei padroni di casa. Sul dischetto va Perrulli che tira centrale e potente battendo Sarao’ per la rete dell’1-1. La partita si scalda e al 39’ l’arbitro è costretto ad espellere il primo giocatore: Kozely, già ammonito, pensa bene di intervenire in modo duro ancora su Neri e il direttore di gara non può far altro che estrarre il secondo cartellino giallo e mandare anzitempo sotto la doccia il centrocampista ’94 dell’Olbia. Si va al riposo sull’1-1 e nella ripresa dopo appena 60 secondi Giampietro Perrulli sfiora l’eurogol con un destro che va vicinissimo all’incrocio dei pali. La Lupa Roma spinge e al 9’ trova la rete del vantaggio: calcio d’angolo dalla destra battuto teso da Perrulli che trova lo stacco vincente di Souleymane Diamoutene che batte Sarao’ siglando la sua prima rete in campionato. La gara si incattivisce ulteriormente e al 13’ gli ospiti realizzano il tris: Leccese si libera di Peana che crolla a terra, il gioco prosegue con Chiesa che di sinistro mette il pallone sotto l’incrocio dei pali andando ad esultare con tutta la panchina della Lupa abbracciando il presidente Cerrai, visibilmente soddisfatto ed emozionato. Sarao’, portiere dell’Olbia, non ci sta e cerca di farsi giustizia da solo venendo espulso dal sig. Colosimo che, nella mischia, caccia fuori anche Marco Neri che in realtà era rimasto in disparte. La gara diventa ancora più testa e nel giro di 3 minuti l’Olbia finisce in 8 e la Lupa in 9: al 18’ rosso diretto per Loddo per un’entrata molto dura su Chiesa e al 21’ stesso trattamento per Montesi che allarga il braccio in modo violento secondo il direttore di gara. La Lupa non è sazia e decide di chiudere i conti con altre due reti: al 27’ l’argentino Luciano Leccese in contropiede firma la quarta rete e al 33’ Stefano Tajarol, subentrato da pochi minuti proprio a Leccese, viene lanciato a campo aperto e batte con freddezza Ruggiu per il definitivo 5-1. E’ l’apoteosi in casa Lupa Roma che festeggia l’ottavo successo consecutivo tra campionato e Coppa Italia, il settimo solamente in campionato. Il primato è realtà, l’Olbia scende al secondo posto e la prossima sfida vedrà il Terracina presentarsi al “Desideri” di Fiumicino per cercare il riscatto dopo gli ultimi deludenti risultati: di fronte troverà una Lupa affamata, una Lupa tosta, una Lupa bella e sfacciata che espugna il “Nespoli” di Olbia dopo 2 anni, subisce un agguato vile fortunatamente senza gravi conseguenze e sarà ancora più arrabbiata. Rabbia sportiva, sia chiaro, quella fuori dal campo meglio lasciarla ai perdenti.
(fonte: luparoma.it)