Il Gruppo Consiliare M55 Regione Lazio ha presentato un’interrogazione urgente a risposta immediata al Consiglio Regionale del Lazio sulla “Crisi occupazionale settore aeroportuale – insuccesso progetto Ricollocazione Alitalia”, nel quale fanno parte anche i lavoratori Simav.
Ecco il testo:
PREMESSO:
che il comparto aeroportuale costituisce un asset strategico per tutta l’economia regionale, sia per il volume dell’indotto primario (filiera aeroportuale) sia per l’indotto secondario (turismo); che gli addetti del comparto rappresentano una quota rilevante dell’occupazione regionale e che il flusso di passeggeri sugli aeroporti di Fiumicino e Ciampino è in costante aumento: solo nei primi sei mesi del 2016 nell’aeroporto L. Da Vinci si è registrato un incremento pari al 6.4% di passeggeri, peraltro superiore rispetto alla media nazionale; – che ad oggi restano innumerevoli e irrisolte le problematiche occupazionali risultanti da cambi gestione, vendite, acquisizioni, trasformazioni societarie in tutto il comparto del trasporto aereo, con l’esempio più eclatante di Alitalia nei passaggi Alitalia-CAI-SAI (Etihad);
VISTO:
– che dal 2008 oltre 10.000 addetti sono stati posti in cassa integrazione e mobilità e hanno subito il licenziamento, con il maggiore impatto proprio sulla nostra regione, e nel 2014 sono stati 1.600 i dipendenti Alitalia—CAI licenziati; – che per circa 4.000 lavoratori ex Alitalia licenziati nel 2008 sono scaduti gli ammortizzatori sociali e che la stragrande maggioranza di loro non ha trovato una ricollocazione lavorativa; che molti lavoratori ex Groundcare, nonostante gli accordi prevedessero un bacino da cui attingere per le assunzioni sono stati solo in parte opportunamente ricollocati; che i lavoratori ex Argol non sono stati reinseriti in servizio, nonostante si siano occupati per ben venti anni della movimentazione del materiale aereonautico presso l’aeroporto di Fiumicino tramite un appalto con Alitalia che, non rinnovando la commessa, li ha, di fatto, sostituiti con dipendenti precari che ora svolgono la stessa mansione; – che la crisi occupazionale sta interessando anche lavoratori altamente qualificati di Aeroporti di Roma, ed in particolare quelli passati, attraverso una cessione di ramo d’azienda, a Simav S.p.A.; che in un settore in continuo sviluppo, queste maestranze, professionalmente qualificate. dovrebbero rappresentare il bacino di assunzione primario, mentre, anche a causa della carenza di regole sulle poli tiche di dumping, si continua invece ad assumere nuovi lavoratori e a utilizzare i n forma strutturale precariato e contratti di solidarietà (negli ultimi anni sono oltre 7000 i contratti a tempo determi nato che hanno interessato solo l’aeroporto di Fiumicino); che all’orizzonte si profilano ul teriori esuberi (fino a duemila unità) e riduzione dei voli di medio raggio, sempre nell’obiettivo da parte di Alitalia-Sai di contenere icosti di esercizio;
CONSIDERATO:
– che alcune organizzazioni sindacali e comitati da anni chiedono un tavol o permanente coi vari livelli istituzionali e le aziende per affrontare la problematica dell’occupazione e per la defini zione di un sistema generale nel settore aeroportuale; che nell’ultimo incontro tenutosi presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Lazio il 21 Aprile u.s. è stata data comunicazione alle Patii sociali. in merito all’approvazione da palie del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della richiesta di “Rimodulazione della domanda di contributo finanziario a carico del fondo per le politiche a t tive del lavoro (FPA) 2014”, che prevede l’estensione delle misure di poli tica attiva anche ad al tri lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro precedentemente impiegati i n imprese del settore aeroportuale, sia compagnie aeree sia servizi di assistenza di terra: che il nuovo piano d’intervento si rivolge ai lavoratori licenziati dalle imprese del settore aeroportuale con unità produttiva nel Lazio; che la rimodulazione della domanda di contributo finanziario a carico del fondo per le politiche attive del lavoro ( FPA) 2014. prevista inizialmente a partire dal mese di Luglio u.s. ha subito uno spostamento a data da definirsi;
CONSIDERATO, ALTRESÌ:
che il c.d. “Contratto di ricollocazione Alitalia· predisposto dalla Regione Lazio si è rivelato fallimentare, con adesione di poche decine di lavoratori a fronte delle migliaia coinvolte che secondo recenti dichiarazioni da parte del top management Alitalia-SAl agli organi di stampa e trasmesse per mail ai d i pendenti, vi sarebbe conferma che la Compagnia intenda procedere con l ‘esternalizzazione di diverse attività tra cui manutenzione, settore informatico e handling e con ulteriori tagli al costo del lavoro, quindi nuove riduzioni di organico; che vari guasti tecnici susseguitisi negli ultimi mesi (incendi, guasti ad aeromobili) dimostrano una certa inadeguatezza delle scelte aziendali di Alitalia-Sai, ma anche di Aeroporti di Roma ed altre entità attive nel settore; che i lavoratori disabili e i lavoratori appartenenti alle categorie protette licenziati a fine 2014 non sono stati reintegrati, come prescritto, ponendo Alitalia-Sai in una situazione di scopertura rispetto alle quote obbligatorie per ambedue le tipologie di lavoratori ”tutelati” dalla L. 68/99. Non consentendo di fatto il rientro lavorativo a decine di lavoratori che sono stati già reintegrati dal Tribunale del Lavoro; che strategie meramente commerciali si stanno riflettendo da una parte sulle condizioni di lavoro dei dipendenti e dall’altra sul profilo dell’offerta di mercato, con la doppia conseguenza di una inaccettabile contrazione dei diritti dei cittadini lavoratori e utenti e di gravi danni a tutto il settore aeroportuale (quindi anche ai livelli di occupazione e indotto regionali);
SI INTERROGANO
il Presidente della Regione Lazio e la Giunta Regionale per sapere, in attesa del prossimo C.d.A. Alitalia del 23 novembre e comunque interagendo col Ministro del Lavoro e Politiche Sociali: quali strumenti potenzialmente efficaci – quindi altri rispetto al contratto di ricollocazione Alitalia intendano mettere in campo per recuperare l’occupazione qualificata e le competenze in un mercato in continua espansione come quello del volo, rispettando al contempo la normativa sulle categorie protette e facendo sì che il ricorso ad esternalizzazioni e precarizzazioni in questo settore, particolam1ente delicato e strategico, sia davvero ridotto al minimo, anche al fine di evitare possibili futuri malf unzionamenti delle strutture e degli aeromobili.
Cons. Sivana Denicolò