L’A2 si ferma a una manciata di secondi dalla sirena. Sulla linea di porta, con la palla che ballonzola lì, dopo aver accarezzato il palo. Maledetta, come non mai. L’A2 si ferma sulle manone di Guerra, eroe del secondo tempo. Sui piedi di Luiz, Gabì, Arribas, Caviglia, Colaceci, Imperato, Bonanno che tartassano il Marcianise per 40 minuti e alzano bandiera bianca. Davanti al destino. Alle mani intonse del talismano De Filippis che esce dal campo senza essersele mai sporcate, spettatore non pagante. Di fronte a quella sorte che per tutto il campionato l’Isola s’è portata dietro spesso andandosela pure a cercare. Davanti alle lacrime di un PalaFersini strapieno, che guarda intontito il Marcianise festeggiare dopo essere stato sconfitto. Finisce il sogno. La promozione in A2 non è più roba nostra. Spetterà ad altri. L’Isola ripiomba velocemente nella realtà. Nel campionato di B, dove giocherà l’anno prossimo e che oggi, dopo aver assaporato la A, sembra strettissimo, un vestito striminzito, troppo piccolo. Il futuro è già domani. L’oggi termina senza poter festeggiare una vittoria che non serve a nulla. Onore al Marcianise, squadra vera e guerriera, senza paura. Onore a quelli che con il senno di poi sarebbero potuti diventare eroi, storia indelebile di questa società e questa città.
Contro il Marcianise è il match della vita. Vincere non basta. Bisogna farlo con due gol di scarto. L’Isola parte fortissimo e dopo 150 secondi è già avanti. Luiz nel ruolo di pivot lascia partire un missile dalla destra che Guerra non vede. Uno a zero. Mezzo giro di lancette e i campani impattano. Batti e ribatti in area, Gigliofiorito si ritrova la palla buona e di mezzo tacco fa uno a uno. Gabì, Caviglia e Luiz tra il settimo e l’ottavo confezionano tre buone occasioni. La palla non entra. Al secondo tiro, il Marcianise torna su: Guerra è miracoloso su Luiz, capovolgimento, Imperato invece di buttarla in tribuna l’appoggia male, per Andreozzi è facile facile: uno a due, partita ribaltata a 9.40 dalla sirena. Una mazzata. La banda Sannino accusa. Non sfonda. Poi 4.37 dal termine il Pirata Bonanno tira fuori dal cilindro un gol assurdo: palla al baby dell’under 21, esterno destro che lascia impietrito Guerra e sbatte sotto al sette, due a due. I padroni di casa accelerano. Luiz trova la palla ma la difesa ospite salva sulla linea. Luiz fa venire l’aureola a Guerra decisivo due volte. Ma al secondo minuto non perdona. Invenzione di Gabì, puntata del paulista e Isola avanti. Il Marcianise costruisce poco, ma ci mette l’anima. L’Isola crea tanto ma concretizza praticamente nulla. Colaceci a 17 dal termine rompe l’incantesimo e fa centouno gol con la maglia Orange: 4-2. I padroni di casa potrebbero dilagare ma non chiudono. Anzi. Attanasio trova un jolly da fuori (4-3). Trenta secondi e Campanile potrebbe fare 4-4 ma il palo salva De FIlippis. Che paura. Luiz al sesto ha il match point, ma calcia piano. Guerra non blocca, Arribas in tap la mette fuori. Occasione d’oro sprecata. A 3.40 dal termine la doccia gelata. Colaceci non serve Imperato tutto solo in area, il capitano invece di seguire l’uomo impreca. Capovolgimento di fronte e 4-4 di Ruoccolano. Assurdo. Caviglia riagguanta il sogno mettendo di testa un pallone sporco. Arribas e Luiz avrebbero il pallone della A2 ma non va. La porta è stregata. La palla ballonzola sulla linea per un interminabile secondo prima che Ruoccolano la calci via. Il cronometro dice 2 secondi dal termine. Nemmeno il tempo di battere la rimessa che la sirena fischia. Il Marcianise festeggia. Finisce 5-4 per l’Isola ma non basta. I campani passano per differenza reti, dopo aver segnato quattro gol con cinque tiri in porta. L’immensa tecnica degli Orange sbatte contro la tigna e la cattiveria sportiva dei campani. Questo è lo sport. Onora al Marcianise. Onore all’Isola dei possibili eroi.
2013-05-13