Furono “soccorsi-lumaca” la sera del 2 febbraio scorso all’aeroporto di Fiumicino, quando un aereo Atr 72 della compagnia Carpatair che operava voli di linea per conto dell’Alitalia proveniente da Pisa è finito fuori pista. L’incidente provocò 24 feriti. I vigili del fuoco, per insufficienti indicazioni ricevute dalla torre di controllo, impiegarono 10 minuti per raggiungere il velivolo, che era a soli 400 metri in linea d’aria dalla loro postazione. Un tempo lunghissimo, rispetto ai due-tre minuti previsti dalla normativa nazionale ed internazionale: i pompieri, infatti, pur avendo l’aereo a portata di mano (che non potevano tuttavia vedere a causa del buio), fecero un percorso molto più lungo di quello che rapidissimamente li avrebbe portati all’aeromobile e arrivarono “quando tutti gli occupanti del velivolo avevano già abbandonato autonomamente il relitto”. Lo ha accertato l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv), che, sulla base di quanto accaduto e di un precedente analogo avvenuto il 24 settembre 2010 all’aeroporto di Palermo Punta Raisi, ha emesso di recente, “a fini di prevenzione”, due “raccomandazioni di sicurezza”. Nella prima si chiede che il personale dei Vigili del Fuoco operante negli scali aeroportuali abbia “effettiva piena conoscenza” sia della terminologia aeronautica sia del sedime aeroportuale; nella seconda si raccomanda che le torri di controllo, in caso di interventi di soccorso, indichino, come punti di riferimento, anche i riquadri indicati nelle “Grid-map” degli aeroporti: una sorta di mappa che suddivide l’area aeroportuale in quadranti identificati da lettere e numeri. Quella sera, dunque, all’aeroporto di Fiumicino, rileva l’Ansv, non furono rispettate da parte dei mezzi di soccorso le tempistiche di intervento previste dalla normativa internazionale e nazionale (due-tre minuti dall’inoltro della chiamata) poiché la torre di controllo, nel dare l’allarme, tralasciò alcune indicazioni del “Manuale rosso” dell’aeroporto di Roma Fiumicino, in particolare proprio la Grid-map. Nel caso specifico, la posizione dell’aereo finito fuori pista corrispondeva al riquadro 102-G3 della mappa, che non fu comunicato ai vigili del fuoco, ai quali fu solo segnalato che l’aeromobile era finito in prossimità del “raccordo DE”, del quale – è scritto nel documento dell’Ansv – “non pare” che i vigili del Fuoco “avessero piena cognizione”.
La sera del 2 febbraio scorso, l’aereo Atr 72 marche YR-Ats, volo AZ1670, proveniente da Pisa, con a bordo 46 passeggeri e 4 membri di equipaggio, subì, per cause ancora da chiarire, un incidente in fase di atterraggio. Dopo un primo contatto con la pista 16L, ebbe tre successivi rimbalzi, nel corso dei quali subì il cedimento del carrello anteriore e successivamente anche il cedimento del carrello principale. Dopo il terzo contato con la pista, l’aeromobile si appoggiò definitivamente sul ventre di fusoliera, strisciando per 500 metri fino all’arresto definitivo che avvenne sulla striscia erbosa laterale della pista. Dei 24 feriti, tutti trasferiti in vari ospedali, due furono assistiti in codice rosso, quattro in codice giallo e 18 in codice verde. Sulle cause dell’incidente è tuttora in corso l’inchiesta tecnica dell’Agenzia per la Sicurezza del volo.
2013-04-02