Orgoglio, passione. Tutto per la maglia, tutto per questi colori. Combattere fino alla fine. Con una convinzione, il Fiumicino Calcio non morirà mai. Non si smobilita. Non si sbaracca. Anzi, si rilancia. Simone Munaretto, presidente del settore giovanile dei rossoblù, in cabina di regia insieme al patron Carsetti. Tre nuovi innesti, Simonetti classe ’95 dal Marino, Sanna un ’94 dal Morandi e Sferlazzo, 1993 dal Città di Fiumicino. Tre punte, tre bomber per tentare una salvezza difficile ma non impossibile. “Venderemo cara la pelle”. Il diktat il neo presidente l’ha lanciato ieri, chiamando a raccolta la gente rossoblù: “Desideri pieno, già domenica alle 14.30 contro il Cerveteri, la prima della classe”. “C’è bisogno di tutti. Della nostra gente. Il tifo deve trasformarsi nel dodicesimo uomo in campo. Per vincere e risalire la china tutti siamo chiamati a metterci del nostro”. Sono arrivati Simonetti, Sanna e Sferlazzo. Simone Munaretto pronto a dare una mano. Ma la politica rimane la stessa: chi indossa questi colori lo fa per la gloria, per questa città. Nessun investimento folle: gran parte delle risorse verranno girate al settore giovanile. “Vogliamo creare un grande polo calcistico e dare la possibilità a tutti i ragazzi di giocare tenendo il più basso possibile i prezzi, oggi popolarissimi e più che stracciati. Abbiamo un obiettivo: forgiare l’uomo prima del campione. Chi indosserà questa maglia dovrà farlo nella convinzione di giocare e lottare per la sua città, per la sua storia, per se stesso. Nessun business sulla pelle delle future promesse” ha detto Munaretto. È arrivato il nuovo stadio Garbaglia ristrutturato nel nome di Simone Costa. È arrivato il nuovo staff. Una scuola calcio piena di talenti. Sono arrivati due trofei, l’ultimo vinto in casa. “Ma ci sono anche delle difficoltà – ammette il neo presidente -. La juniores elìte è in una posizione di classifica complicata, normale dopo tanti cambiamenti. La prima squadra? Ce la possiamo fare. Qui c’è gente, come Capitan Maferri (nella foto), che lotta, corre, sgomita per non far scendere il Fiumicino in prima categoria. Ci stiamo mettendo tutto noi stessi”. Domenica la sfida è proibitiva: “Ma noi ce la giocheremo. Il Cerveteri è primo in classifica ma non partiamo battuti. Con lo stadio pieno potremmo anche fare il colpaccio. Il Fiumicino non morirà mai. È un patrimonio culturale e sportivo di questa Regione. E noi lo riporteremo dove merita”. Parola di presidente.
2013-01-24